Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
18 NUOVI QUADERNI DI CIUSTIZIA E LIBERTÀ e di vi,cri prese la yja della Valle Grana col suo gruppetto ò ufficiali, e dal centro di Cuneo, nel pomeriggio dctl'i I settc~brc, muove\·a alla YOlta di Valdieri quella che era già una formazi~nc. seppure bambina. Era la Banda << I1alia Libera 11, ~omp_os!a d un?" dozzina di civili, in gran parte vecchi militanti. ant1f~sc1st1, e gw– data dal suo principale promotore, Duccio Calimb~rt~. F~ questa, forse, l'unica formazione che si sia veramente cost1tu1ta,. in forma che voleva essere organica, in città, auravcrso una sclez1one e un· formale arruolamento e un raggruppamento, natura~mc~te ancor.:, rudimentali, e che dalla città si sia trasferita, a cost1tuz1onc an e– nuta, in montagna. NeUà notte fra \' 11 e il 12 settembre, 1a banda migliorava il suo armamento con dei << prelievi ,_,alla c .. aserma della GAF di Valdieri, e il giorno 12 andava ad imp1antars1 a Madonna. del Colletto, a cavallo fra la Valle Gesso e la Valle Stura: è da questo esiguo nucleo originario che dovevano poi uscire, attraverso successive espansioni e filiazioni, tutte le formazioni HG. L. n del Cuneese. Questa la situazione vista da Cuneo, nM:!lle tragiche e febbrili giornate che tennero immediatamente dietro all'armistizio. Intanto, però, un po' dappertutto, nelle valli si anda\:arto costituendo, es– senzialmente cogli elementi militari ancora rimasti, delle bande. più o meno numerose, più o meno omogenee, più o meno consi– stenti. E già fin d'allora richiamava l'attenzione Boves, o meglio S. Giacomo di Boves, dove un capitano dell'esercito in dissoluzione aveva avuto la buona idea di avviare tutti gli elementi che, diso-– rientati, gli veni~ano sottomano. Fu çosì che alla metà di settem– bre, si trovavano concentrati sulle pendici della Bisalta (come è chiamato, nella parlata locale, il Monte Besimauda) armati, mezzi e materiali in quantità notevole. Che cosa spingeva tutti questi uomini, di cosl diversa origine. slegati gli uni dagli altri, in località distanti fra loro, ad andare in montagna? I motivi erano i più disparati, e non è facile, tanto più in uno scritto come questo, analizzarli compiutamente: potrà ba– stare qualche accenno per grandi linee. L'impressione di molti era che la fine della guerra stesse per arrivare, che fosse solo più questione di giorni: si pensava che da un momento all'altro ci sarebbe stato lo sbarco alleato in LiCTuria, e che conveniva aspettare in armi il giorno della liberazione~ Così per un verso ci si poteva sottrarre alle rappresaglie dei tedeschi indispettiti per il H tradimento n italiano; per un altro ci si appre– stava a dar man fort_e agli a.lleati al momento finale; per un altro ancora si ~veva il piacere d1 fare una vita militare di nuovo tipo, senza (e naia n, senza regole fisse. Per alcuni essenzialmente si 1r_attava d'una ~ella a~'vcntura, in cui ci si imbarcava con gi~va– n~le tra~port?. I er altn e:a. una_questione di fedeltà al giuramento, d1 cont10uaz1one del serv1z10 militare. Per altri ancora invece era una esigenza rivoluzionaria che premeva e spingeva alt ;azione/ una
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy