Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

\'E~TI MESI DI CUERRA PARTIGIANA /\EL CUSEES::'.. ------- in libertà. Se si ,olle mcttc.:rc: im,ieme qualche arma e un po' di matrriali. bisognò andarseli a prl'ndrre, colla forza C' coll'astuzia, di propria iniziativa, nelle cnsermc e nei magnzzini: niente fu ((da- 10 11 dai comandanti, che pur(' st~ffan chiudendo bot1ega. Il secondo problema era ciuello del com:-indo: chi avrebbe co– nrnndato questi ,·olontari, questi u irregolari 11? Si bussò a varie pflrlt•: ma fu un'altra delusione. Due giovani ufficiali, valorosi com– hatH·nti. entr:unbi in,alidi di guerra (uno era l'indimenticabile Pie. 1ro Bellino, ucciso poi dai tedeschi) si rec=irono a 1rovare in casa 1111 tenente colonnello degli alpini. assai stimato per il suo valore t· la sua C<lpacità militare, e gli ollrirono il comando: ma furon cac– ciati ,·ia in malo modo, con parole per lo m•cno ,·ivaci, esprimenti la -.orprc:--a e lo sdegno clell'intcrpe\lato, il quale ci tcncnt ad esser con~iderato un ufficiale scrio, non un avventuriero! (Qualche gior– no dopo, quel medesimo tenente colonne!IO si presentava ai tede– schi: così il suo onore C'ra sah·o !). Una rispostn in certo senso ana– log:1 da,·a un allro ufficiak•, assai più elr,ato in grado. e in famn di :antifascista, il quale. da più parti sollecitato a meltersi alla testa dd mo,·imcnto di resis1('nza, sempre opponen1 un rifiuto, e all:l fi1w au1orizzava persino a rendere di pubblica ragione In scgutnte dichiarazione formnh·: rhe egli non a,·cva mai comandalo nè mai :I\ n:hbc comandato dcllr formazioni u irregolari 11. In tali condi– zioni, e,·idenlcmentc, non restava :.1gli antifascisti che organizzarsi pc·r proprio conto: come difatti a\'venne. '.\!on l'ra im·ece un problema quello circa il luogo dove andare. I ,:1 risposi.i non era dubbia: in montagna. Quelle montagne del ( ·unt•eSC'sulle cui vene tanti di noi, nel beato abbandono che seg-uì– ,·:i alla bella arrampicata, e nella purezza dcll'allezza, avevan dato n,rso nd umane fantasie, e più forti e vivi a,·e,an sentito ,·ibrare n<'I cuore gli ideali di giustizia e di libertà, ora si apprestavan ad :HToglicre i soldati della nuova Italia. i comb<Hlenti dl'lla guerra di liberazione. , Dopo mesi t: mesi di lolla, i partigiani giellisti dl'lla \palle ( ;(·~-.o canteran 110: Le montagne le montagne di Valle Geaso Sono state sono state la nostra casa Quando tutta tutta Italia l'era invasa Da tedeschi da tedeschi e trodl'tor. Fu così non solrn1110 in \":11 G(•sso, ma in tutte le ,alli: le m11111agnrfurono dayn•ro la rns.-:t dei partigiani. J. - La montagna fu dunque allora. la culla del partig-iana10. come ne fu poi la b.:1se fonamentalc e l'ambiente di sviluppo e di consolidamento. II tenente poco amante del colonnello andò a raggiungere la sua cnrrC'lta in Val Josina, il camion carico di armi

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