Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

14 NUOVI QUADERNI DI CIUSTIZIA E LIBERTÀ menti predisposti o controllati o diretti, in ~ista di un qualche ben organizzato nllineamento difcnsiYo. ln realtà, i comandi non avc– va~10alcuna idea sul da farsi. e non faccv;rno niente di concreto: si \asckffnno :rndare. e si abbandonavano anch'essi alh.1 corrcntr. con una passività ed una rassegnazione ìmpressionanti. Venuto il momento della prova suprema, giiinrn l'ora delle grandi decisioni, in cui, con o senza ordini superiori. bisogna es– sere pronti a battersi e, semmai, a morire. tutto l'imponente e per– fetto apparato militare si inceppava. Nessuno sapeva cosa do,·e,·:1 farr, ncs.<rnnodava ordini o pro,·vede,·a pcrchè potessero venire c:~cguiti, nessuno si dimostra,·a capace di prendere in mano la si– tuazione: ogni cosa andava alla deriva. !\'on una iniziati\·a, non uno scatto di energia, non un atto di coraggio: tutta la risolutezza r la fermezza che anche a Cuneo, nel periodo badogliesco, le au– torità militari avC\·ano profuso nel servizio di ordine pubblico, ap– plicando rig-idamente la bestiale circolare Roatta, sino a sparare su inermi civili (bambini compresi!). adesso era scomparsa. Rc– st,wa ancora una maschera di albagla e di sufficien7..a militaresca.,\ di lt>nuta esteriore; ma dietro g-ià si pote\·a scorgere, realtà pauros..1. il vuoto e l'inconsistenza. mora.le . Ciononostante, ci si illude,·a ancora, da parte degli antifascisti, che fosse possibile organiaare una resistenza. Le va.lii e la fron– tirra er::in sempre prc.sidiatc dalla GA F, in città v'era un batta– glione del 2° Alpini, correva voce che reparti della Divisione :\1- pin{l u Pusteria 11, in ripiegnmento dal Nizzardo, agli ordini del ge– nerale- De Castiglione, si erano attestati dalle parti di Tenda, decisi a resio;tcre ad bltranza. Perciò, non si pensava tanto ad organizzare 1111 mo\'imento partigiano, quanto piuttosto a galvanizzare e tenere in piedi i reparti dell'esercito, e con questi combattere. Do\'e più febbrilmente cd appassionatamente, seppure non sen– i.a ing-enuità, si formulavano piani e programmi per una immediata azion(• concreta, e si cercava cli concludere qualche iniziativa pra.- 1ic.:1,era nello studio di Duccio Galimberti. In quel medesimo studio dal cui h.:1lronr 1 il 26 luglio, Galimberti, in un memorabile discorso, é1vcva proclamato la necessità della guerra immediata alla Germania nazista (per il che non gli ernn mancate le noie da parte della ze- 1:mte polizia badogliesca), ora la lotta .:irmata, la guerra, si prc– senla\'a come una realtà imminente, come un dovere da compiere: e così la sentivano tutti i militanti del Partito d'J\zione che là con– tinua\·ano a darsi convegno, insieme con un gruppo di ufficiali del 2° Alpini, in prevalenza pur essi aderenti al Partito d'Azione, coi quali già da tempo Galimberti a\·c\·a stabilito dei contatti e pre– .so degli accordi. Nel pomeriggio del 9 settembre, Galimberti, con un compa– gno, si presenta\·a al generale comandante la zona di Cuneo, e gli chiedeva formalmente, ct nome suo personale e di tutti i compagni di partito, l'arruolamento volontario negli alpini. La sera stessa,

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