Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

l54 NUOVI QUADERNI DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ ,ag~i: que11o di sottrarre i produttori al fiscalismo degli ammassi nazifaScisti e quello di assicurare nella zona un ordine pubblico '(_·heda lungo tempo ,nancava. Solo chi ha ricevuto le dcÌ)utazioni clcì vari paesi chiedenti con insistenza che venisse stabilito presso '-li loro un prc-sidio di partigiani delle bande meglio quotate, pu() ":onoscere la reale estensione di questo nuovo fenomeno. E intorno a ca.le rudim~nto di autorità partigiana si formò e si sta sviluppan- , -do, anche qui con caratteristiche di tutta spontaneità, lo schema di -amministrazione civile democratica la cui costituzione è appunto 1.ino degli scopi fondamentali della nostra azione: ogni paese com– prese quasi da solo la necessità di avere una propria rappresentan– -za che trattasse coi partigiani per il proprio interesse e per quello comune. L'interesse immediato fu quello economico, ma quasi im– mediatamente diclro di esso si affacciò quello politico. Cosl prima nacquero le coopcrmive di consunfo, allo scopo di costituire degli .ammassi locali di ... iveri, ai quali attingevano la popolazione ed i partigiani, superando così il sistema troppo indiscriminato della rc– <1uisizionc. Poi si formarono anche 1 ·qui le vere e proprie giunte mu- 11icipali, molte volte elette mediante elezioni, in perfetla regola, in '('ui i votanti erano tutti capi famiglia del paese. Per tutte le que– -s1ioni di polizia spicciola ed anche non spicciola i monferrini si rivolgono ora <( esclusivamente n ai Comandi Partigiani viciniori. 1Jualc11e attrito sorse, inevitabilmente, tra quelli della montagna e µ-li autoctoni; non tanto tra gli uomini quanto tra i capi. Le solite Tivalità e gelosie a base di personalismi che sono la peste di ogni -auività pubblica italiana. ·Ma non costituiscono un scrio ostacolo .1\ grandioso fenomeno dell'a!Termarsi della guerra partigiana nella vasla regione pedemontana al di fuori delle Alpi. 1 contrasti tra formazioni di colore diverso risorsero e si acLitizzarono, ma presto la necessità di intendersi e di S\Olgcre una politicà' per lo meno parallela çlivenne sempre più evidente e stringente. Tanto che fù proprio nel Monferrnto, in cui ~1dun certo punto si Yenne a tro– Yare una specie di caleidoscopio in cu_i erano rappresentale quasi 'tutte le formazioni partigiane della montagna, che si costituì per iniziativa sponlanea e collettiva, un comando zona, la cui tendenza d. trasformarsi da romando paritetico in organo di comando supe– riore costituiscl: la necessaria premessa per quella unificazione che, auspicata fin dall'inizio della guerra partigiana. è ora finalmente· divenuta un fauo compiuto, almeno nel suo lato formale. Un osserYalOre attento potrà ossen-are che la guerra partigiana sra ormai ritornando alla forma dimostraiasi deteriore, della occu- 1Jazionc territoriale. I piccoli gruppi ritornano a diYentarc gran– <li formazioni di centinaia di uomini e tendono a radicarsi nei l)aesi, di cui costituiscono un vero e proprio presidio. Ma tale evo– luzione è nella forza delle cose ed è un fenomeno sostanzialmente buono. Non solo l'occupazione territoriale è l'indizio di una ef– ieniva forza, ma è solo in tale fase che è possibile una vera e pro-

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