Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
I PART!CIANIDELLA VAL PELLICE 15> lancio, sia perchè non avevano partecipato ad azioni militari irr grande stile, come quelle imposte dai rastrellamenti svoltisi nel– la zona alpina. Erano composte per lo più di renitenti dalle– leve neo - fasciste, abitanti del luogo 1 molti dei quali ave– Yano fatta l'esperienza partigiana dell' estate. Vi erano poi molti sbandati dei rastrellamenti di agosto e successivi, che ave– ,·ano fatto la discesa in pianura per conto proprio. Si può dire che· i nazifascisti col loro stupiçlo accanirsi contro le "alli alpine, non a~'cvano ottenuto. altro risultato che cacciare i partigiani da regioni d1 scarso interesse strategico ad altra di grande interesse, sia mi– litare che politico. La forza dei PV-rtigiani del Monferrato era co– stituita più che altro dalla debolezza del nemico. AI posto degli ordinari prcsidii di carabinieri, la repubblica non aveva messo niente; è naturale che chiunque avesse delle armi e si fosse dato un minimo di organizzazione, sarebbe diventato per forza l'unica autorità del luogo. Nel periodo estivo-autunnale, quando sorsero e si potenziarono le zone, anche nel Monferrato si procedette, da par– te del centro, ad un'opera di disciplinamento ed inquadratura pili propriamente militare, combattendo gli abusi che facilmente ten– devano a farsi da parte delle bande locali ai d:mni della popola– zione civile. Erano già sorte unità militarmente molto efficienti ed altre che-– avevano un compito pre,alcnteme11te poliziesco, d'irnportan~ mor– to grande. Quando le nostre piccole squadre sopraggiunsero, agi– rono a loro volta da nuclei di condensazione: i piccoli gruppi di– vennero ben presto distaccamenti e brigate, e ciò per un processo– di attrazione del tutto spontaneo. Perchè la guerra di questi gruppi di pianura. diremo così autoctoni. era stata fìn dall 'iniz.io, nelfe sue espressioni migliori, guerra a base di sabotaggi, e di agguati. Gli autoctoni trovrtrono pertanto nei nuovi venuti (alcuni dei quali erano già vecchie conoscenze della montagna) un valido aiuto e degli J.bili istrutlori. Ci condusse, anche nei mesi dell'inverno, adr un ricrescere dell'attidtà militare \-era e propria~ 11 che portò ad ottenere nella zona degli aviolanci. Questi esercitarono un effetto propagandistico enorme; non era solo la inusitata bellezza dello spellacolo e la più prosaica speranza dl ottenere in ocmpenso un pezzo di paracadute, che induceva tutti i contadini di un paese a– spingere le loro magre vaccherellc trascinanti le traballanti c~rrctte sotto le esuberanti ali degli (( Halifax)) della RA F, per co:1d1L1vare i partigi~ni nel ricupero dei lanci. E'.a anche ~1d_esidcrio di esse.re – .Parie atllva cd operante della gr;:inchosa rcalta. d, questa _grandis– sima guerr~. Così avn:-nne in breve la cementaz~one tra gli elemerr- 1i nostri immio-rati dalla montagna e la popolaz,one locale. La pre– senza in un p~esc di un forte presidio partigiano (che non pe~av_a ncdnchc troppo sulla popolazione: i partigiani ,umati n<:>ncost1tu~– scono mai più di un qualche per cento di una popolaz1onc _relati-· vamentc ricca) presentò per i paesi del Monferrato dt1e reali \art-
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