Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
I PARTICIA~I DE.LI -AV,\L PELLICE raMno, dai grossi rastrellamenti di agosto, dalla differcnz3 tra la propaganda e la realtà alleate in fatto di liberazione, dallo sbanda– mtnto in Francia e dalle altrr rose antipatiche ma u1ili che ver– ranno COll'itatatc dai partigiani in questo periodo. l\'la non dob– biamo essere pessimisti più del dovuto. Anche le onde cli quel di– lag-arc clcll& marea partigiana non raggiunsero la mèta e non si incanalarono nel retto fiume. non furono del tutto inefficaci. Se dal punto di vista degli scopi puramente militari il fenomeno fu nullo <• dannoso, esso segnò ill\·ece un deciso passo in a,anti nel senso della mobilitazione di massa. Possiamo anzi dire che proprio in gr:i.zin a queste onde inutili e disperse (per continuare nella disgra– ziata metafora) per la prima volta l'opinione pubblica delle città e delle campagne fu interessata al movimento. Negli ambienti più sani o più s:i.nabili, tra gli operai, rurali, centi impiegatizi, piccolo– borghesi. si comincia a pensare non solo con simpatia. ma con affi– damento alle piccole repubbliche libertarie, sia pure effimere, che sorgono ad opera dei partigiani nelle valli alpine e prealpine. E: una lezione di libertà che tutto sommato è più conivncentc di quella ìmpartita per decreto reale nei 45 giorni; è una lezione: pratica di autonomie locali su basi democratiche, anche malgrado qualche stortura dovuta alla mentalità da piccolo duce di qualche capo-– banda. E si dà ai partigiani un'assistenza ed un aiuto sempre crc– st·enti, contro tutte lt· rcg-olc, ad esempio, della taccagneria rurale, pNchè tanti, tutti quasi ormai hanno un figlio, un fratello, un fi_ danzato it nei partigiani 11. E, quello che più importa, questo calore di simpatia verrà mantenuto anche in seguito, quando la 1naggior parte dei sopraelencati parenti, dopo la suddetta dl.lra lezione e in– lf•nsiva educazione, anà preferito trovare un più sicuro asilo nei nascondigli indi, iduali, se non fra le paterne braccia dell'Ispettorato del La,·oro o dietro un pro,·videnziale H bilingue"· Abbiamo visto il risultato sul pubblico. Vediamo quelli sulle bande. Distinguiamo ir.nanz.itutto quello che avvenne nelle valli e quanto nelle piar.ure. Per la montagna. tenendo sempre presente quanto abbiamo vissuto di persona nella nostra Val Pcllicc cd in quelle vicine (Chisone, Gcrmanasca, Po, Infernotto). Coll'afflusso d'un grande m,mero di elementi nuovi si passa dall'organizzazione di bande a forme necessariamente più militari. La qual cosa non prescn1a solo dei vantaggi; degli ot1imi capibanda non si tro,ano più al loro posto. non sono più all'altezza delle nuove m~rnsioni. Gli clementi neo-reclutati n·ngono immessi nelle bande ed r,rmati dopo pNiodi di segregazione nell'alta valle, più al sicuro, dove però non ricevono che una srarsa istruzione militare e nessun addestramento al combattimento. Lo spirito cli insofferenza della vecchia « naja" risnunta in forme deteriori di indisciplina; i vecchi capisquadra che una volta si procuravano le armi e le munizioni con audaci •(·olpi di mano e faticose u con,écs >), si adagiano ora nella distri-
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