Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

DALLA"MONTAGNA ALLE LANCHE 137 rnloup e dei Damiani. Parole di democrazia, di Libcrtù l' di Giu– stizia, semplici e facili come tutte le cose grandi. Sapevano ciò che facevano e per che cosa lo facc,·ano .. \ nchc per questo comhatte– vano bene. Lo si vide nell'attacco di :--\ lba s,·oltosi nei primi giorni di apri– \(' ed a cui tulle e due le Divisioni par1l~ciparono. Furono i reparti G L. gli unici ad l'lltr~1re nella citti1. gli unici a comunicare, colla piccola radio camp;:lle che gli .\lk.:tti avevano messo a loro disposizione, di a,·cr raggiunto l'obbietti,o. 1ln car– ro ::1rnHJto fu immobilizz:tto C' dis.1rma10, un reparto di c:n:alleria praticamente Jistru110, un enorme bottino portato in s;1h·o. Furono nostre le più elevate perdite di sangue. A I giorno del\ 'insurrezione le due Dhisioni marriarono- sug-li obbiettivi che ernn stati loro fissati. La X su .\sti. la 111 su Torino. Dopo i combattimenti tennero l'ordinC', amministrarono la ~iustizi.:l. Nelle Langhc <• nell'Astigiano rinwrrù pl'r s<:mpre il ricordo della loro serie1à e del loro l'ornggio. I G.L. hanno uno strano mu– do di forsi propaganda .. \doperano poca carta e poco inchios1ro. ma molte sofferenze e molto lavoro. Fra di loro non ci sono ~roi, grandi condoltieri, non nomi che il popolo ript··h: nell;:i citth e che innalza come miti. non cavalli bianchi su cui entrnre nelle cittù Jiberat<'. ma solo dei compagni che bnmrno cbndo ciò di cui sono rapaci. Compagni che sanno che al mondo non si fo nulla da soli. che bisogna \avor;tre insieme. che bisognn essere cons('_gucnti a (lt1alcl1e idc;.1. Per questo quando nelle Langhe saranno dimenticati e i ('J'randi uomini e i cavalli bianchi e i Tigre e i Tempesta e i Fuh~ine la genie si ricorderà ancora dei G. L. che non gridavano. non meuevan<J b:1lzelli, non facevano i prepotenti c.-.· combattevano bene. Giorgio Bocca.

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