Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
130 NUOVI QUADER~I DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ l'acqua a ondate spazzava. Ci sentimmo di là del fiume Stranieri. Avevamo lasciato la nostra pianura, quella che già avevamo cono– sciuto nei colpi notturni e attraversala ai tempi eroici del partigia– nato su :n1tocarri rombanti. Gli uomini però camminavano quasi più spediti. 11 fiume aveva significato per loro un confine, la linea ,Ji demarcazione fra un mondo fatto di g,rangic e di sentieri diru– pati, cd il mondo nUO\·O, quello del vino e delle donne. il mondo dell'abbondanza. Li prese un entusiasmo infantile, l'entusiasmo della bella av– ventura, e quando in una osteria furon loro dati dei pesci in car– pione. esplose la gioia di un paradiso scoperto. 11 mondo nuovo e bello ci venne incontro a Trinità con un enorme carro su ruote gommate che Ivano ci mandava in soccorso . .i\ Benevagienna prima ed a Monchiero poi gli uomini si di– visero fra le case, dove la gente stupi"a a vedere i partigiani della montagna disciplinati e gentili. ((Custì sì, ca sun i ver patriota)), diceva la gente; e per i nostri era facile compiere ciò che agli altri era impossibile. arrivare ad esempio in Manforte sotto una nevicata intensa, ordinati ed inquadrati. Ho voluto soffermarmi sull'episodio del trasferimento, perchè esso dimostrò a tutti, ma sopratutto a noi stessi, che avevamo co– struito qualche cosa di solido e di "itale. Anche se i colonnelli del– lo stato maggiore eran rimasti alla finestra trattandoci come dilet– tanti incapaci, anche se non ci avevano illuminato coi lumi della loro scienza, noi miseri borghesi, noi politicanti, noi pescatori nel torbido, avevamo costruito organismi militari efficienti, avevamo dato, proprio in merito di quella politica tanto osteggiata, degli ideali ai nostri uomini, ci era\.amo acquistati la loro fiducia. E quell'impresa che ogni generale avrebbe giudicata pazzesca, fu decisa e condotta a termine con piena e continua fiducia. Gli è che noi non avevamo dei soldati radunati con cartolina precetto sotto le regie stellette, ma dei volontari di Giustizia e Li– bertà. Nelle Langhe. . _Chiusci~o dalla propria terra giunge fra gente, costumi e modi d1 vita nuovi è portato, per reazione invincibile, a stringersi a tut– to ciò che gli ricorda quanto ha abbandonato. Usa esteriormeme le forme della vita che ha lasciato, quasi con ostentazione e sempre quando gii è concesso giudica, pensa, riflette sul metro della mo– rale e della filosofia di casa sua. Se poi ha dei compagni. che: hanno condiviso la sua sorte, troverà necessario rimanere strettamente unito a loro come all'unica base di comprensione e di appoggio. Tale modo di sentire era certamente ingigantito ed esasperato
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