Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
I RISULTATI POLITICI DEl..LA CUE.RRA PARTIGIANA Il mico e arcadico,_proprio là dove gli si vorrebbe dare un contenuto più politico. un contenuto di rivendic..·uione statale: voglio dire il problema delle autonomie regionali. A un'autonomia regionale pie– montese, come rivendicazione di indipendenza, verso chi non lo si sa, \erso Milano o verso Roma o verso Napoli o la. pianura padana, che è sangue e carne e aspirazione della Marca Piemontese, nessuna persona sensata poteva pensare nella cornice di uno sta.LOche com– prendesse le sole forze che noi conoscevamo in Italia. Dov'erano, infatti, le energie piemontesi che non trovassero sfogo nella corni– ce unitaria? La guerra partigiana ha variato questo quadro, non già creando un nazionalismo piemontese, ma agitando tutta una serie di energie sopite, creando aspirazioni per le quali una cornice dì autonomia regionale sarebbe legittimo coronamento. La gt,erra partigiana ha ridestato le città che fa.cevano provincia del vecchio Piemonte, le citt.ì. il cui passato comunale e feudale è anteriore alla monarchia sabauda, ha messo tulti questi centri in relazione diretta con il c.:1.poluogodella regione, con Torino, diminuendo la funzio. ne intermediaria dei centri capiluo,clii dì pro\·incia. E stato insom– ma assieme un fenomeno uni1ario, di ravvicin,uncnto tra cittl, e campagna, e di ri1Higorimcnto dei ra pi luogo di circondario, delle antiche sottoprefetture. che poi qua.si tutte erano cen1ri di vita ru– rale e anigiana e civile originale, n on interamente assorbita nella uniformità civilizzatrice della monarchia militare. Questo ,·enir fuori impron·iso. sotto la crosla di un moderno e debole stato fascis1a, della vecchia ,·irtù militare, e dei ,·cechi co– stumi generosi e feroci <ii t.n paese, tanto che in questa lotta ci è pnrso a volte di ritrovare i piemontesi come li dcscri\•cva il Baretti, quegli strani piemontesi che per trnstullo amavano domare i tori feroci. E lo stesso si può dire delle regioni lombarde, delle emi– liane; la possibilità di fondare l'Italia sulle autonomie, autonomie che siano vera coscienza di esigenze limitale regionali e insieme cosrien7,,a del tutto, c'è ora, forse, pili che non fosse mai stata in Jtalia. Oggi veramente l'Italia appare matura, una folla di città e di regioni e di popoli, senza B'orboni e senza Sa,·oia, e scnz..1.fa_ miglic che comandino, un paese di gente che ha fatto il sLio destino. I.e bandiere che stingono al sole su un muro, su un albero, lh dovt è stato fucilato un partigiano, là dove i tedeschi o i briganti neri han preso una delle loro vittime, sono ben pili che un segno ufll– cìalc di ricordo, sono Lin principio di culto civico, non imitato d:t altri, non di importazione svizzera e francese, ma ben ispirato dallo stesso spirito illuministico. Tuuo questo, l:'videntemente, non è acqLiisto ìn perpetuo. Unn tradiziont\ come del resto una istituzione conquistata, si può lasciar disperdere se non si ticn presente l'occasione, se non ~i continua, se non si amplia, se non viene sottesa da una \"Oiontà politica. Mn è sintomatico, che•questa ,·ia, la via di un'ampia democrazia popo– lare, pit,ttosto che· la via dello sviluppo immcdi:uo dclk istituzioni
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