Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
I10 -~UAOER~I DI GIUSTIZIA. E LIBERTÀ. hia, chisslt !. com'era n:nuta, pote,·a nndarsene. ~limati di te~sion': aruta, cogli orchi fissi in quella nebbia grigia; qualche scarica d1 mi1raglia alla cieca tanto per sconcertare gli attaccanti. E la nebbia si diradò, quasi improvvisamente; riemerse la fo~– ma tozza del Monte Omo; poi, a poco a poco. creste, gole, vallon1. ogni cosa riapparve allo sguardo. dapprima indistinta, quindi sem– pre più prcrisn e definita. Su per le pendici del \'.i:idio, !ulta un~ scacchiera u,nan'.l si moveva ordinata \'erso la pos1z1one difesa. Gh alpini tedeschi salìvano magnificamente. Era ormai evidente la ma– novra di agg-iramento sul fianco destro, che rappresentava il punto pili de\i('ato della difesa. Si scatenò furiosa la reazione. Parte delle armi pesanti si spo– starono sulla destra; le altre, appoggiate dai fucilieri, continuarono a battere il costone antistante. Senza prccipiiazionc, le raffiche par– tivano, brevi e ininterrotte, precise e sict.re . Nonoswnte il gelo del– la notte precedente le armi funzionava no egregiamente. Ogni uomo dal suo posto sparava, coscienzioso e calmo. Ma il nemico non ne rimase sronccrt:tto. Con una tattica consumata. strisciando sulla neve e sul terreno, sfrut1ando le pili piccole sporgenze, le pielrc, i vallone11i, saliva sempre, appoggiato dalle armi pesanti post;itc– in basso e dalle armi leggere ormai vicine. Sulla fronte, alcune pattuglie avevano raggiunto la linea di sbarramento del fuoco e tc·nen-ano di gu~dagnare l'angolo morto delle armi in postazione. Sul fianco destro, la puntata si fareva sempre più minacciosa; i proiettili arrivavano sul ripiano non solo dal basso ma anche dalla destr~. Le armi dislocate su questo fianco iniziarono un fuo..:o di– sprrato. La coscienza del momento decisivo impegnava ognuno de. gli 1;1omini" lo rendeva indifferente s0110 l'imperversafe del fuoco nemico. Cadde il primo tedesco i poi un secondo, un terzo. Sulla destra la barriera di fuoro era insormontabile. La minaccia frontale non na particolarmente preoccupante. Riparato dietro i sassi, il nemico 11011 si scopriva, aspettando una qualche occasione propizia per un l<"ntativo che, ora, sarebbe stato un inutile sacrificio. E l'ocrasione n'nne. La u Bred~~ 11 che aveva risposto finora magnifì(;amentc, tac– que di colpo. Nt.lla da fare; occorreva smontarla e ripulirla. I fu– cilieri si protesero in avanti e incominciarono a sp:uare febbrilmcn– lc>. Impossibile distogliere un'arma dalla destra per non compro– mettere quella situazione. li nemico comprese il momento; si sco– perse cautamente, attese qualche istante e balzò in avanti. Quando la Breda fece risentire la sua voce, gli attaccanti avevano ragg-iunto l'angolo morto; 1~1 mitragliatrice, sulla sua attuale postazione non li batteva più. 11 mitragliere guardò disperato la su;) arma; poi la afferrò con decisione, la spostò in a\'anti, sull'orlo della roccia a picco, rialzò il piede posteriore colle cassette vuote delle munizioni. sedette su di esso per dare stabilità all'arma e sparò pazz~tmente ~otto gli occhi esterrefatti dei compagni. L'effetto di quell'atto eroi-
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