Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

48 - [ascisma e quindà col libenallsmo inglese e la democrazia, ameri~ cana il salvator; della civiltà - dalla culitJura - .eu.ropea; clu vorrà sostenere che la Russia del 1917 - la Russia che fece il co– munismo - fosse un paese ,coltivato ,,' scuole? _chi ':"°rrà negare che quel comunismo 1 come fu ,pr1eparato da md1y1~u1 « sovr~co– lastici • - grandi scrittoti dell'S00, élite manostica del p11JT10 '900 - così fu accolto ed attuato dalle grandi masse del' pqpolo più an~lifabeta, 1Più « extrascolastico• -che avesse l'Europa? . Dorpodichè sarà ancora i,! caso di rporre la suddetta ""luaz';<>ne « cultura-<Scuola •? o no.n si sarà llentatJ piuttosto d1 al'ferni.are il an– titesi « scuola contro cultura»? 2. - Cultura popolare. Si tende generalmente a bla coincidere con l'alfabeto e con la scuola la scuola pQJX>Lane dalle clas@ delle elementari su su fino all.e f~ose « università popoJiari •· Supersh– ziom delle più .pericolose. Cultura è, insomma, letile<alura arte scienza filOS<>Jia, espres– sioni d'un modo di vita, tradotbe in norma & vita. Ora una , cul– tu_rap:!p0laJr1e » - cioè una letteratura un'arbe u111a scheotza una sapienza ,popolari - è €'Si.stila sempre, ,presso agn; popolo, indi– f,<'ndenl!emente dall'alfabeto e dall,a scuola dell'alfabeto: i grandi poemi dell'antichità, com'è r.kaputo, sorsero e si diffusero senza il sussidio della scrittura; la g,=de epoca della cultura popolare fu il medio-evo, che a nessuno vien jn mente di dichiarare l'epoca della scuola -popolare e dell'istruzjone obbligatoria. Ogni ,popolo, per quanto analfabeta - specialmente se analfabeta - ebbe, >ed ha, una sua letteratura (fiabe, novelle, vite di santi e di briganti, leg– gende ,e strambotti), una sua drammatica (la Passion,e di N.S., Ge– lindo pastore, il teatro dei pupi dei guitti e dei filodrammatici) e così una sua music a, una sua sapienza, una sua scienza - senza alcun bisogno m.ai d'una scuola pubblica r<1gplare od obbligatoria mentre ecuale di qUJelpopolo, re mai, centr,i d'elaiboraz.ione e mezzi dt diffusione di quellia cultura, ruron fa sacrestia, la stalla, l'aia, la tavema, la bottega, la -piazza, la strada. E a questa stregua, ripetiamo, nessun popolo Iu mai incolto, an<:hese non ebbe mai scuola, anche se non $eppe nè leggere nè !'cr1vere. 3. - Chi mortiJkò, e per poco non abolì, t.iJle cuhw-a autentica– mente <e ~pol_arr-e », ~u pr~r10 la s~ola, ,la ~cuola dell'alfabeto, la scuola pr1mrur1a e la 1sh,!z1o.nie _obbfagiatona:che fu uno dei trovati, come ognun sa, della R!voluz1one Francese. La quaLe ignorando tutta ~uella cultura,_ e, dove non la conobbe, disprezzandola come , medio-evo», volle ~ventar lei un suo eo~no per :fornireal po– p<.'lo_lacultura che ci voleva. e creò cCISi - ., poi impose come la OOSC'nzione - la « scuola primaria >: quella in C'Ui insieme co gli elcm.enti òe1l'alfabeto - leggere scriver.- e far di ~onto _ pr~inò at fi_ghdel _.p~poloanche ,un compendio del suo sape~e _ della sua enciclopedia - quel ttanto che valesse a fare d'ogni fi Ho di un buon citoyen, cioè uno del teno stato _ cioè un gb h. manant Scuola dà _ classe , nel senso ,più preciso della rparol:r~~f,; che da1bl.a R1voluzi, o.nt fr,ancese in qua, pur attrra~ la 15,ucceuiva

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