Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944
- 43 Ma il fatto che molti .,1em<>ntjattivi3ti del M.L.N. si,a,no fa– \'-Oa'evolla questa fu.sione per motÌlvi rivoluzionari, mentire altri vi Si oppongono per motivi reazionari e d; cricca, rende molto deli– cata la posizione dei nostri •amici dri fronte a questo problema. Fino all'altiro ieri a notte tarda alle ho discusso insieme ai nostri amici a Lioru, (che, sia eletto fra parentesi, d:rigono u.n -importante gliornale " Lyon Ubre ») ,e ci siamo trovati una volta d\ più pe;r;plessi d;– oon~ i •atl dlenx»neno d; una forza pQpOlare -e J>el!o stesso liempo to.– ta.li> tiaria, ed all'atteg,giamento che conviene prendene di volta in vo lt~ davanti a questa situazione originale. Abbiamo proposto fi– nailmentejn una mozione che Ja fusiC'Il.le' si fuccia su di una base fe– derativa, che cioè i movimenti che si irtlt.l1lll.9COrro per scopi pratici ronse1Vi.no ciascuno 1a propria fisionomial ie il loro programma, ed abhiia,mo insistito sul fat,to che la democrazia ha •per ,condizione neoessaria una p!,uralrità di correnti ,politiche spirituali. In qu"8to ci siamo troviati d'alc,cooxloamcoria una vo.lta con i gfovami cart'to– lk.ii.Ma -ohe i mov:iimenti di iresistenza si uniscano o no, relssi conti– nuerianno a dfagrega"Lsi,a meno che non dirv,e:ntiino semplici .para– venti. d,eàpairti,ti .politici. L'esperieruza francese dimo:sitca uoo volta di più che i moti pop~l1a~ispontanei e gli orgaru che ne nascono non bastano a -crearre strutture nuove quandc non c'è llaJ forza poli– tica cosciante che possa cliventarnei l'anima e l'animat.rioe. Il P.C. oon è questa forza be,n,chè il suo Fronbe Naziana,le, di– rei quasi in modo carica'tura1e. esprimJa questa necoosrità di un Iango movimento nazionale. animato da un gruppo politico. E rrientre 1-a. resistenza. si scompone, il vecchio stato chei ,aveva so– ,pravv,issuto alla d!isfuitta della Framcia. eta sopravvivendo aHa vit– toria alleata. In tutti i lS>etltori della vita nazion1'le coesiste il voo– chio col nuovo. e c'è pericolo c:he il vf'OChiosuper.i i1 nuovo, come se Jia F,ranciiafosse una. Cins. ohe, dopo le peggiori eatast.rofi. si 1ri,fà ~·ulle medesime basi al mass.imo con un mutamento dii dinasti.a. In tutti i lu"'~i pubblici dove ,µ rima tron eggiava la fotografia del ma– resciallo Pétlain, compresi i tabari.ns. oggi è a~a la fotografia, molto ritoccata. dEll,ger,erale De Gaulle. La faccia è mutata ma la fotoman;a suss!.ste. e con essa rnolt;i alflri costumi e :regolamenti d:i Vicby. Vi cito per finire liafrase di Blumel: « La Résistance a raté la révolutian mais la réactiÒn ne ratera pas la Rési,stance ». 6. - La politica estera. In Francia si è molto discussa e criti– cata la prQposbru-inghese d; ,creaire un blocco occidentale d,i sicu– rezza. Il P.C. ha violent,e,mente ,r,e,ag-ito ontro tale prospettiva di~ cendrc,che con:clurrebbe,a b!ieve termine ad una terza guerra rn.on– dia1Je. Per alrt:ro i dirigenti 1firanc:esi non hanno d.irnienticato ch e questa proposta fu già prima formulata dal Mlairesciallo Smut. nel medesimo discorso in cui d.i.chiairP che la Francia aveva oessato di essere una grande ,potenza; ora al pl'€6tigio di « gronde po-t,enza » tiemgo.no pi ù chre mai, benchè si rendano conto che non ne hanno la sostanzia de1nogrroìca, industriale e militare. Akuni diploma– tici e mi nilstri inte])j ge,nti si rendono con-lo del peri~c>lo di ,gonfiare tJ-qppo " apidlaone.nt, e la F,rancia a grande potenza ,e di farle assu– mere deglri obblighi superiori ,;Ile sue forze. La Russia, benohè
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