Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

- 33 soopertura <legli enti locali per svill.Jl!>Parnee conso1i<lar:m,le Ml– tonomi,e; 2. - bisogna ievitare di -creare il nuovo nella conrfusionJe coii-- 1,ente, -evitar.e le- improvvisazioni. A queste clir~ttive sj è sempre ispirata la nostra impostazione teorica e ~ nostra azione pratica circa la politica dei comitati di li– berazione nazionale nell'Italia occupata. Uno scetticismo radicale circa la possibilità di attuiare una effettiva tlrasformazione qello stato Ltruiano col imeto<loipuro-e semplice de1la costituem.t:e, cioè at– t,,averso un <llbattito di d\>ttrine e di programmi di partito - senza che si sia già 1aivvi,atauna trasfo,rmazi,one nelle 1cose, senza che si s'ia già foggiata una nuova materia istituzionale_ D'altra pall'1le un- senso oeailistico piuttosto spregiudicato per evitare di scambiare lucciole ~"'I' lanterne, di scambiare cioè - per illusio– nismo dotbr-1nario - organismi ielern.entari oc.aturiti dal caos '°' an– che soltanto strwmenti a<latti •al la l1>tta immediata, per istituzioni vive :e vitali. 11 primo (PUITT.to ci d ivide dai oonservàtoti d'ogni ri– sma, che irntl€1l1.diono il « p.ro.vviso rio » come una spiacevole paren– tesi di disordine in mezzo a <lue ordini. quello fascista di ieri e queLio burocrabico parlamentare di <lom1ani. ed in vista di quest'ul– timo vorrebber o che o ggi ci si astenesse da oualunque iniziativa: fuori da ogni nostalg.ia di restaurazione il « provvisorio », par noi come iper Eina udi, è un pon'be di passaggio che non si deve subire, ma sul quale occorre op;erare. Ll secondo punto acquista un'importanza sempre criescent,e main mano ci1Je si definisc.,el'espe,rtienza politica e mititare dei paesi liberatti: il mov:imiento democratico. ~e,affidato puramente e sem– pticemente alle autonomi.e degli Ot"gtanismioombattenti, che si. pon– gont> come definitivi, difficilmente resiste di fronte alla manea di forze nestaura:trr:ci r •50rgenti d allie macerie del fascismo. Le auto– nomie devono esse! '1eeduca.te e promosse gr.adatmnente ad ope,na di un con>sapevo1e, pc,tere unit aTio. I preretti di Bonomi. i bure-a-ux di D~ Gau.11.e.ri.pe.endono il sopravvento, <love la resistenza delle autonomie locali non è -organizzata in modo uni1Ja;rio. A questo punto. <lalla ooncord!a delle esigem,e affermate, sarge ,qualche diffierenza neUe soluzioni. ·Einaudi vede ,pur sempre la soluzione nell'ambito ste~ dell'amminist:razione. Egli ci dà dei suggerimenti ingegnosi che ln linea d:i.massima non possfamo non accettare. Alcuni, ,oome quello degli ~ettori. hanno già ilrovato nella politica di ,alcuni comitati regionali d.i liberazion,e, u,n pnin– cipio di attuazlone. Non discutiamo in dettagLio la sua lettera e,d alcune inesattezze facilmente riscontrabili. poiché. a detla dell'au– tore, si tratta di una ,Lettera buttata giù in fretta e senza testi alla mano. Nemmeno indugiamo a dU2Ctltere alcune proposte che ci sembrano azzardiate, come quelle relative al decentramento della magistratura, e che urtano contro imp~escindibil~ es:·genze di tec– nicismo. Rilev1amo soltanto 1 che1 per Einaudi ill segueto del successo consis te nel non affri ettar:e la •rifo:tma amministra1tiva :primia che la mat.el 'lia nron sia stata SV.if- :ieratada consulenti dell'ammin.istr;azione cbe di venterebbero ; qulld ri <lella nuova amministrazione decen" trata: per noi invece, 1puT accettando il -suggeri.mento, è chiaro che

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