Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

- 21 le a:::s:::C':a.zion! s.: trovano allo stes2-o l:,vello di valore. in quante tutte hanno un contenuto di .realtà cui rispondono: la ,porzJone tli sowanità di cui ,cignuna è fornitar le oonferlsoe. una sua comple– tezza ,ed oe-sige che a nessun costo taile sovr-anità sia ceduta ed u'iur– pata. La p:ù V'3Gta: asfociazione, basata su una realtà più va:sta di intie11e1rntl. non ha -mgione di considerarsi SU1periore, ad un'associa– zione p,iù ristretta quanto .al fatto di esS'telr.e -0 no Jegittim.amente a:ssoda2'fone. I oo.mpl nei quali più ris,p€:ttivianumte e6Sleesercitano la oovrani!à hanno un'eff-ettiva consistenza nelle pen5'0n.e e sono campi aventi una loro propr!a conflgur.azi.one associativa: ciò nel senso deUa Iil.spond~ dell'organ:smo di sovranità all'esercizio della funzi.cme cui è demandato. L'inserzione deJI'esercizio d.i una forma di. l1:::vranità in un organismo associato non può e:sere fatta ar.bi1!ra.riamente: ccme non tutti gli organi sono adatti alla stessa funzione, co~i non tutte J~ strutture dii soviranità sono 1adatte al– l'organizzazione d~Jla stoddisifazione d2i vari 1bisogni. Pertanto il dispoGitivo idfu sovranità non è tiras:feribiLe senza che la sua nartru.ra cambii . Il tog1i.erlo anzi d0Ua reail:tà a....c:scciat.a da· CUi è sorto è un por.lo 111:ell'a.Eitratezza, determinando la caduta neU'UIDtaris.mo can– tr alistico. La coordinazion,9 consds{e dunque essenzi.adment-e nal con;c:.ervare a .~iascuna aiSSOC:iazlone la sua porzione di sovranità r:– spcndente alla Tealtà di bimgni in forza delJa quale è sorta. Que– sta è, a nostro avv:iso, la sos ta.ma di quella strutturo politica che si chiama federalism(). La consuetudine e la mentalità centralistiohe Ci spingono a pensare che la vita politica debba: tutta essere xaooo1ta in un punto, che la 150Vram.ità sia ,assolutamente indivisibile; la configuT.iam.o so– litamente •come un tutto un!,co che si poissa in questo o quie,ll'o:r,g:a– nismo dJ isovrani1 à, r.endJl;a)doloonniipot12nte. Oacor-re sostituire a questa m<entalità de 1 1'unità, quella della pluralità e della distribu– zione <lle-llasoW"aJlità. Come s.i wde, il federa1iGm;o· impDca rauto– nom'.ia: e ci ten:;amo a• dire iautonomia e non de.centramento, in quanto quest'ultimo· tenni.ne può significare il metodo anche del proc-ectimento aooentrator.e. · Anche il priocasso accentratore non 1P UÒ .ignorare infatti ohe l'esercizio della soviran:Hà esige UlI1a certa pross:rn.ità e aderenza dell'organ',mo di autorHà ~ispetto "Ua sfera di realtà d~i bisogni <la: ·:rddfr-fa11:.;ma prwv.eòe non già con ic,on.sentire la for.mazione di un organismo atto ad int.eJ,pretare da vi,cino i blsog.ni, bensì con urn 12.Jemt.<nto d,dJa burocrazia aentrale: puesto p::-.r,ta i nnato lo spi– rito d el ,ccmplìcm,esso fra, Le divetrtive d1el governo central!e e le esi– ge.nz· .?à1r:lr,ru:soc~azionecui presiede. Il compromesso poi inon serve c he a :.-naturaire J1a scg;na1azicne dei biscgni stJessi ed a stiender:e un dia.firamma più o m'en.o op3'CO fra i bisogni avvertiti e il'esercizio della sovranità. Sicchè il -decentramento è la almeno parz.iiale elu- 5lone delle sJiere di realtà d 1ei va'li birngn; mediante la savrappo- 6.izi.one ad esse id'l d.iret:t.ive di 2.0:vT.a.."lltà eh/e, 1pe-resse-ne estranee, oono abusive a tutto vanmggio di pochi i'r,fiel1essa<ti. Il ,processo del docmtram<ento, così dnteso, è tanto più pericoloso in quanto sem– bra fa'Vodtri.e in q:ualoh~ marni.era 1erispettar.e il 1conformarsi di molti ,centrri 1associativi,; in realtà esso viene a contatto ,con tutti gli or-

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