Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

18 - del tutto impossibiile l'unità; un'unit:à,_per.f~tta_ ~ ,è ~o:>-5i~Hemai,.. chè si tratteneibbe di una morta uruta. oss:.a d1 ,un Wlità d1 cose e non di persone; ma llflia, relativa unità, fatta di con?Ordan~ e ~ discoroanz,e si può raggiunge~e più o meno e da essa <liperul,e I eqw- librio della vita associata. · Va richiamato ehe l'interprete genumo dei propri bisogni_ ed interess:i è s,em!plree Goltanto l'individu o s ingolo; La v1ta. 3:8SOC1a~ pertanto deve ~ener conto sopr,attutto d.ei bis~gni e degli mte112SS1 espr1essidirettamente: dai singoli ind!ividui, perchè .noo c'è ~:1 aiLtro inte"esse sup<eriore che debba subc,:dinare quel!, avvert1t1 dalhe persone facenti parte della eodetà. Naturalmente l'inte,r,esse di un individuo dKaVe ceder1=di fronte a quello di più individui, sempre però in f.o·rza d&ll'inte~sse di un maggior numero di persone, e · ·n:o.nin nome di un interesi.•e misticam'Znte stabilito come proma– nante da; una fonte misteriosa e divina. La persona .resta anche in questo caso il criteri.o basilare per la coordinazione degli int\elressi . Si sa che non sern.pre si può stabil:iire CfUali si1a1110. glti inter.e.ss: i delle pe,r,30ne legate nell.a vita 3ssociata ~niediante una consult.a– ziorue dli.retta di ciascuna di es3e; ,'::'pessosi deve ricorrl?I"e al cl"l– terio della rappresentarnza, per cui una persona si fa interprete degli jnteressi e della: volontà di molte altre perscn,e, che non ven– gono diimttamente inte;rp-ellate. Per QUJa.ntemanchevolezze mani– festi, anche :hl criterio deLla rapprosentanza presenta dei vantaggi sostanriali di cui occorre tener conto. Comunque è certo ch1z l'Of'– ganizzaz ktne della vita a:ssociata 1rjsulterà tanto più lSpOntanea quanto p.iù sarà possibile mantenerie alle persone la possibilità di esprimere dinettamente i loro int,eriessi. Gli organismi di coordina– mento, ossia gJj organi1.~mi forniti di autorhà nella LSOCietà dovranno pertanto ~ssere controllati, scelti, modellati dai singoli di oui deb– bono coorid.i.narel'iniziativa. Tali organismi diventano inutiJi o, peg– gio, nocLvi quando ,esorbitano dai ,compiti che gli assoc1ati hanno int-eso loro affida,,re e quando esercitano in maniera arbitraria l,e funzioni loro o::>:nlferite o quando respingono ct:l impediscono lo svolgen;i di un ;omtrollo degli assoc'at; su tutto l'insie me de l loro operato. 1m tutti questi casi J'iautorità viene a manca<re del.la unic2. base ehe la 11ende 1egittima; essa finisce per annaspare ne l vuoto che ha cr,eato intorno a 1 sè e deve sostitu,ire il cons,enso •dei coordi– nati colla violenza di una. tirannia. Gli in11e.reissi avvertiti dahlie persone sono di diffe1~enbena– hua e non tutte le fc!rine di associazione sono ,egualmente adatte a soddisfarli nello stesso g,rado. Ecco perchè l1ep-2rsone promuovono differenti associazioni. ognuna deliie quali si rprop:;ne scopi ben de– fìffiti da coniseguire mP.diante mezzi hen determinati. Quando un'as– soc:ra.zione (sulti <''"mP-1'"· sa n'€i suoi scopi, essa dev,e art:i-colarsi in fan ne partvcolari di <:le;<;"..ciazioni, adaitte ciascuna al sod<lisfacimieatto di un gruppo omogeneo di interessi. . Non è certo. p,nsibile dare una classificazione complet,r degli m;c-r~=Sl: avvert:ti ?agh ::nd1vidui assoc~ati, in quanto essi mutano co lo .-viluppo ~. 1 onco •col progres,~.o- ,d,e1 m:-izzidltlla 1c:onviv""nza e va.rian~ poi col variare delle <:ondlzioni di luogo d,i tradi:zio~e .;., Nes-.~uncriterio 1p~r la distribuzion,e e classificazione de.gli int~es3'i

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