Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

- Il formazione di grandi partiti di ma:,sa, specializzati nel manovrare le foU., come forza d'urto. nell'entusiasmarle e fanatizzarle. più che nel guidarle ed educarle politicamente. Man mano che questo tipo cli <partit>J' si sviluppa, il mantenimento di un governo demo– cratico div;enta più IPI"Oblematicodipendendo sem:pre più dal fatto a•lcatorfo ,ohe questi partiti ,continuino a.id essere animati dal ri– spetto per l"eI1egole di ,gioco democratiche. Se tale rispet!J::>• vlene m"1o la demoorazfua ·scompa1e •rapidamente di fronte all'assalto al potere esegu.i,to con miet<Xli formalmente, democratici, ma con masse mobilitate, disciplinate e guida be, secondo il Fuehrerprinz:p. L'esempWìcazione delle tonderu,e clre spesso senza volerlo e senza saperlo contribuirono al potenziamento dello stato autorita– rio •potl1ebbe continuare, ma crediamo che i cenni fatti bastino per far int>em.d.ere ,che il piano su cui la democrazia ha bavorato finora dovova inevitabilmente portare alla conclusione del totalòtarismo e della gu erra iper la costituzione dell'impero dello stato ,più furte. E' LnutiJe 1r.iianda.re ,c olla memoria alla drammatica storia di que– st'ultimo vtentenn!:o, in cui in modi ed in form·c diverse da paese a pac-se abbfam visto ovunque crollare i regimi di libertà 18dinstau– rarsi le t:rannitl:i totalitariie. Ogni volta sembraiva che l'amara esperienza di tm paese avrebbe insegnato pur qualcosa agli altri. Ogni volll, invece ri 0 ultava che di fronte alle difTicoltà economi– che e polttiche della nostra epoca la fragile e SU'perficia le verruce demoorati-ca e liberale sat1aw via e nudo e ferocte riappariva il le– viatanico stato as30luto, che schiacciava ogni libertà e riduceva tutti i cittad~ni a suoi strumenti. La dem.ocraziia sembrava appar– tenere ad un passato irrievocabile. Le varrie tirannie sembravano ormai coo1~dinarsi te subordinami a quelfa tedesca, più poderosa e più brutalme<nte coeMnte. Ma quando 1~il1'11I)'ero tot.alita.rio del nazismo sembrava av~r quasi afTierrato J.la. vittoria è cominciato lo sfacelo del sogno impe– riale di Hi tler. Ed ha avuto 1nizi.o una rinascita degH ideali di li– bertà e di deomcraz.ia. La guerra, il crollo, non solo militare, ma anche 3mm:njstrativo dei vari sfati europei, la necessità in cui i vari popoli si son trovati di difC'ndersi da so]j con truppe parti– giane. di p,rovvedare allle loro faccende comuni con comitati popo– lari ~raorld.Lnari, ha creato un nuovo ipiano di lotta p er Ja demo– cnazia. Sotto i nostni occhi noi vediamo ripetersi qu.el che ci:rca un miHennio fa è accaduto quando han corrrtinciafo a sor g,ere ,i primi comuni. Peir il fatto eh-e-la gente h'a dorvuto ,comiinciare a pensa-re da Bè aii pr,opri affari, ,, il.la prClpria ,! 1 iberazione, alla propria sicu– rezza e inon può più rimetit'C'rsi ai vecchi uffici statali, è stato com– piuto il pdmo passo decisivo per la sostituzione del!o stato auto– ritario con l.o'• stato cooperativo• che è l'unica formla di :o-.tato ve– rame11:teadeguata aHa civiltà dw=mocratica. Non i ragionamenti, non le sapienti deduzioni degli studios:. ma la duoa realtà ha dato ori– gine a questa 'mpostazone della lotta politica. LI problema -c,hesta al centro della miova opoco democratica è or mai il segu iente: come giungere alla 1aboliziorne del vecchio stiato autoritar.io ed alla creazione di uno stato cooperativo vita-}e? Il 1problem~ è d i assarid'ifl1ic-ile soluzione, ma l'avvMire della demo-

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