Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

IO - poi venute ad aggiungiere le pressiOl!li ànteeessate• di determinati gnuppi reccmomici. Chi riesce al conv.incene governanti ed 1ellettor1 che la protez~tne della s,ua ~ndustria è una gananZil:a idi potenza dello stato 'ha :partita vinta senza diffi,coltà. Si è ·cooi messo in moto un rm'.oocanismo. che ha lernt,amen.tie corroso la· divisione inter– nazionale dtl lavo:r,o rondata sulla società degli scambi intierna– zionali €d ha frutto sì che ,questi, an.ziohè esserle una g,aramz~a(di pace, ,r1di.venta:ssero un motivo di attJri,ti fra gli stati, alimentando imperiarnsmo e gu·e-i,110. Amhizio.ni na,ziionah e imperialismo 1ec010Jom.ico hanno 1arga– mente contribuilto allo Mluppo del militair.ismoi, cli-e dati i ;netodi moderni di. ,guerra, temde a tTasformare l'dnterro paese in una gi– ga:n.t;es~aoa'l'>I'ma rend€111dosempre ,più diffi-ci!e il pel1!l1anere delle libertà demk1C1t1atiche. In ,ogni epoca ®mocratica la tendenza ad attenuare 1e ·di,;"– guaglianae fra i cittadini IPOrta ailJa coeaziol'.ie <li vincoli ed in~er– v,enrLi di va,Pio gen1e.11·e che m:odifica1no il funzioruamento spontaneo delle {or21e l?conomiche. Nel.la democmazia del .secolo ·,de;oimonono questa :flsi,genza.1 ha preso forma nel movimento socialista. Il mo– vimento opC'!-a;o ha a$sai fol'tememte oolntr,ibu:irto al ,afforzam<>nto della demqcrazia, si1a,p:er le esi~enZ!e· di giusbzia ,e <li ,eguaglianza che ha sipesso' jmposte pBl"Sino agli avviersa!ri, sia 1perchè ha saputo mObrlitare p~liticamentie larghiss:imli strati di lavo['atori dando loro llina oo-sòetnz-a IPOlitica fJenza lai qua1e rnO!fll s.a,rebbe ·stato possibile far ifunzionaire il mec-canilsmo derrnoorratico. Ma nearnche il socia– lis'10 ha rpotuto s·ottrarsi OJlla influ:enza m,a,1efica dello •smto auto,i– tar.io . L',aspira.zdone al collrètitivis1no economi-ca ha 1a sua rad~c,e nJel fortissimo bisog,no di solidariiettà dei ,porver.i ed è pertla1nto il lo:-0' idea•le ,e~erno, che <lure:rà fin che irron :si rieis1ca a.Idabolire la mi.serja. Non è peirciò da mC"m1vigiliarsi :sie co.stitu:is-oe jl senitimento fondam<lntale di tuJlti i movimmti socia:listi.. Tutta;via lo sviLuppo natura\2 -èe1 mov:mento operaio 1aivrebbe do.vuto 100,nsi.s,terenel Li– berar.si ma.in ma 1 no da ,questo groS"-olano mito ,e, ,svih11ppare una co.r– r-ctta metiedblogia intervem'.iO!listica deiUo stato, mjrante. a.d abo– !i,re man mano la mi~e1ria, le disuguagJfa.nze dii 1opparbunità ed il ccmsegu'€1nte senso dL ·insic-uf!'ezza, e ad ammettere per.ciò ~l colllet– tivismo solo neHa misura in cui è necessa 1 rio per r-aggiungere que– sti •scopi. I1nv-eo'?,g,razi1e alla ipresenza del mo1stru'oS:O i;dolo deR-0 stlafJ()autoritario, è aooa<luto 1cihe jJ mi~o coHettivista che è all'ori– gitne dì ogni z:novim-entd ;prr-oltertarrio, 1nve-ce, di idisfairsi plelr' diaT -luogo a? una isu}?enare coscienza del socialismo, si è ieonsoJ.idato ri-aggan– c1a:ndosi direttam,entie c.:in D'idea .co:rrientledello st,arto quale fonte di ogn~ all;tlorità ed il sociali'Slmo è di venuto UilJ. movhnemto m~rante aid attr,rbwre allo stato la funzion<" <li gestore unico di tutta la vita econ!omica. . La de,mocrazia infine, mir.a.md.oa far partecipa.re tutti i dtta– ~t1:1i a.lJ~a. ~J~a ,politlica: produce n~essadaim'ente i,l sistemai dei par– titi. pol~tic1 ~hei orga:n1zzaino Le variie cortr€nti del'l'dpimione .pubblioa e t~ta_no <li ~onqu:.stare la maggioranza. In una .struttur:a statale ce1J?tr.al1zz~ta 1m cui tutt'e }e faccende €'SLSenzùa.ili :sono !decise. da un un:co oonuro ,r,el\la ca,pitale, il sistema dei partiti ,poo-ta ·p<lrò aU..

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