Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

- 117 che la loro opera tra glli al1iri giovani non consisteva tanto, in ·Ul)a clifes• ~lllico-p1Glitic,a della linea d<>l,partito. delle sue contig.enti po.s,zioru tattiche, quantci nella formazione di una ,più vasta cor– rente che dò1ìendesse gli ideali deanocretici e ";beralsocialisti. Più che giorvani p. d'.a. essi si seno s;en,titi, nelle formazioni partigiane, nelle fabbriche e nellie scuole, giwani che aooavano risc<,prenclo P3r_rconto, l~ro ,quae.lpr~sso. po~1tico che portava, attraverso lo schifo e 1azione contro il nazifaSOll<;mo attraverso una e.Lean.,ntare sfiducia 1per le ve-cchie fornne 1 politiche 1 , una nuova ideologia e un nuovo mod<J di oontioo. Le diffenenze stesse contro la pohtica. che socr,oil linrite e lo stimolo di tanta parte dalla nostra azione di oggi ìn mezzo a tutto il. ipopolo itaJia1110, si ;rivelavano particolarmente furti in m: ez.zo ai ,giovani, la cui ,educazione ~l .er-afatta nella guiecrra e 1niello sfacle:10 1 -e non (salvo ·oasi eccezionali) attraverso ha lotta clandestjna anteriCine a:lla oaduta del fascismo. Questa diffidenza si conc.r1ctava m forme ing,enue, ma forse feconde, se svilupp,abe ,positivamente, come diffidenza verso il ,parti1o o i ,partiti in g<>– nene, quasi Che :im ognuno di essi fosse insito un germe di settari– smo e di tota1itarismo. Es.:ìi non desidwavano verità da ipcopaga:n– dare, ma verità da scoiprire o da riscoprire, una realtà ,politica su cui potessier,c, diire la Jo-ro pa,rola. non :fomn.ule da accettane. Di Qui il d1ec 1 :,derio di una « -cultura politica » che .se anche qualche volta altro non è che il desiderio di non scegJ.i!e'J'le', pe,rciò il d~ritto a !1.IOn interveni,re direttam;ente .e ,consapevolmente neU.a lotta a:-t-– tuéll1e. aveva ,anchte un •pcisi.tivo a~,:pet,to cli defasds1iz-zaziorne d-elle menti, sempr,e le,gittimam1ente timorose di v.ederSi tessere attorno nuovi vincoli ip,rim1.a, B.nc0ira cbe i vecchi fossero totalm•ente aboliti e jntimam:ente distrutti. La federazione del .partito andava co.si sviluipp1a1ndosi1fd aJO:a:rgandos:iin un gruppo di giovani attivi, che ao:::ettavano daL partito l'im;pc,st1azione. rivoluziona,r.iam-ente demo– cratica IS.ohe tendevano ad ailJienta-re i vin'coli ,o:rganizziativi col -pàrM ti1o ,,p~rio p€tI' poter più attivamente agJr,e in mezzo ag]Q ra.ltri giovani. Il partito non ha nulla da temere da quffl.a evol,uzione,. Suo dovere è appunto quello di porr,, 1e basi di una radic•Jl<>defasci– stizzazione dleilllagioventù e perciò di proporre ai -g!ovani i termini dei pirobliernj_,di far loro coo-oscerie i fatti eh.e h 1 aom.o portato alla convergooza nel s<mo del pa~tito di correnti .liberali e socialiste, dem 1 ::orat:<::h:ee antitotalitari•e, 1aGciando ai .gin-vani stessi il oom~ pito di rifare da •Eolila strada che porta ail!l'1UI1Hà in una sola form · deme<::ratica r:lvoluzionaria. « GioV1e.ntùd'Azione» deve cercare da sola la propria ,pi~.ttafurma. dieve ritrovare .la propria ,un.ità sul ter– reno ohe ,sarà natur-alm'€: ll.te m,eno strettamente (< politico » e per– ciò stesso -più adatto ,ad agire sugli altri giovani'. Meno federazione del pairtito e più 1i:bero gruppo cli giovarti attivi .per la rivoluuone. democna.tka. Meno adl!Sion; al ,partito" ,più oçntatto con altre oor– renti -di g:iovani 1per ,provare al lor.O contatto •.la iTIJOOessità di una nuova forza pc<litica in. 11,alia,ch,e sappia trarre una forza di libe<-tà dalla terribile esperien2<1 nazifascista. Org.an'i'zzati;vamente. « Gioventù _d'Azione » potrà così porsi come una c0trrente di rpensi<lI'O e di azione nel seno del Fronte del.la

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