Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
dei grandi comp!·essi 1monopolistici, della redistribuzione rivolu– zlonari1a di buona parte della ricchezza ottEll1remoooltanto contra– sti salariali senza fine tra imprendito~i (e alludo ,non ai grandi, ma pr?pno ai me<li imprendito~i) e operai, ondeggiamenti del ri– sparmio tra speculazione frenetica e ipanl'Co ie un pesantissimo fondo di disoccupati non assorbibili immediatamente •all'orlo della disperazione e della rivol>ta. Non è pessiimismo ecce'ssivo; :Pl"rsino in America si paventa u,,n dopoguerra di qu"5ta fatta. Piaccia o non piaccia, gli enti 1Pubblici dovranno attuare dei piani economici d 1 eine.rgenza per risanane la situazione e tali piani, volti a potenzia.ire la produzione ,e che consideireranno il consuma'– to.re come uno ,che ha innanzi a tuitto il bisogno di mangiare e quin di di lavorare, non saranno, verosimLlmenbe, di ,breve durata. Da questo punto di vista si pol1rebbe anche dire che assist-eremo alla vittoria dell'economia pubblica nella sua forma più elemen- 1.aTe; in ·nealtà, il TeSlponsabile principale della situazione disastrosa è l'economia pubblica quale fu gestita, prevalentemente ai fini mi– litari, negli ultim; decenni ed è lo,g;iooquindi che nel suo cambia,. rnierito d'indirizzo sia neaessairiarn 1 ente idatia la prima fase del risa– namento. Riconosciuta l'urgenza della pianificazione, cesseremo di es– sere, per questo, federalisti e liheral-soc'ialisti? Divienteremo per forza seguaci del collettivismo nazionale? No. Conviene distinguere tra pianificazione burocratica ,e pia– nificazion~ tecnica. La prima è quella del collettivismo nazio.nale. Il governo decide che C03a 1devon-oprodurre _... in quaJ,ità 00 in quantità - ,e a che 1prezzo devono vendere 1-eindustrie, chie sono tutte ai suoi ordini (anche se fonmalmente può non nazionalizzarle per intero). Qule6ta pi,anificazione impli-ca certam-ente .governi più o meno dittatoriali, di lor natura n~zionalisti. La pianificazione tecnica è t utt'altra cosa . Essa implka il con– trollo pubblico 'di aicuni elementi univers:1.li della vita 1economica, mentne altri fattori ,economici di natura più par:ticolare restano li– bes-i, alla sola condizione di non sabot:we il setltore controllato. La stabilizzazione della moneta è già di peir sè un esempio di tale pianificazione tecnica; l'ente pubblico superiore agisce su quel fat– tore universale dell'economia che è la monieta ie con ciò segna d-e-– terminati limiti. che vengono rispettati per for?Ja di legge, alle at– tività1 economiche privatJe. Ma. naturalmente, la stabilizzazione monetaria non basta a: condurci fuori dlel caos. Un .gov,enno razio– nale del credito s'impone in dir<ezione di quelle attività economi– che che, 1anche se non dessero p, ofltti ,.,levati, anche se dessero profitti inieriori alla m,edia, sono soc1atr11t1:..te più importanti di tutte le altre, sia perchè occupano quantità fortissime di mano d'opera, sia perchè il loro funzionamento a pieno è indispensabile alla ricostruzione di tutte le città, di tutti i villaggi, di tutte le strade devastati dalla guerra. Tale controllo pianificato del ore– dito, ossia ,di oerti investimenti, 'P'\JÒ e deve realizzars.i 1asciando li– bere le at!tività economiche non :fuvoritie di vivere tuttavia di vita autonoma, grazie all'ingegno, ,cli ";nventività ,(purchè non diventi
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