Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 90- ratore così oome un'economia pia!Ilifioata centrale .assonriglia; solo nel m;,,,.,anismo opieratore (questa volta tutt'-alitro che fecondo) al suo vetusto preoedente storico che è l'econlOmia mercantilista. La rivoluzione potrà e dovrà innova,,e radicalmente la materia ·sulla quale il moocan:ismo opera, i.Jm-oducendovi le rilio;rme più vaste iin senso espropriatore, socializ~atnre e cooperativ:ilstico, ponJendo al– tr.asi, mediante una u:,olitica sociale di v:asto respi•rl:>e non pater– nalistica nuovi ed efficaei vincoli alla libertà economica: l'arma– tuna gi~idica coattiva c.ioè, ~tro llOJ quale il sistem.a op€Ta, sarà esaltata l'intervento dello stato sarà" ben maggiore che nel pas– sato ~. a differenza del pl'\€JSlelnte, sarà rivolt.o ia far vivere il si– stei,;a ~ non a deformarlo ed ucciderlo; sarà altresi un inrtervento giuridico, che è il metodo proprio della libertà cosi come l'inter– vento amministrativo è il metodo proprio del dispotismo. Poochè il sistema econom.ico di mercato è entro limiti ,assai vasti « indifferente » rispetto alla politica sociale, si presta cioè a seI'Vire da strumento tanto ad una 1politica conserv:atrice chie ad una radicale: ciò dlipendie unicamente dall'arm.atrura giuridica che la società dà al sistema. Ad una sol,r politica J1JOn può, per su.a rui– tura, prestarsi: a quella del privilegio economiCÒ, ohe si è sempre iniziato nei « secteurs abrités », all'ombm dell'intea-venzionismo economico dello stato a favore di ceti reclamanti il privilegio era– pi<lamente trasformantisi in caste chiuse. Un'economia di mer– cato significa iper questi signori il « regime secco » e l'impossi.bilità di incursioni sporadiche e di taglio permmente sul reddito nazio– nale: esso è perciò -anche un sistema prafondamente moralizzatore e rinnovatore del costume. In ,esso, quando lo si inquadrr:i in una politica sociale degna d.i questo !110111E, 1e in un sistema amministra– tivo decentmlizzato ed a.utonomistico, vive in ,qualche modo lo spirillo del soicialismo premarxista, quello de.i PJ-oudhon e dleg1i Owen, sp\rito che poco poteva essere pregiato nel clima liberale in cui sorse, ma che ha alquanto ancora da dire a noi, passati attra– verso l'esperienm statolatra e totaliltaria. Anche mi pare clte la vecchla teorfa della divisione dei poteri, quale garirnzia contro il despotismo, possa dirci qualcosa di im– portante e di_nuovo: oggi esiste un potere, quello economico, la cui forza era ,gnota w secolo di Montesquieu e che ,perciò non po– -teva es3er preso 1inconsiderazione fra i poteri di cui ass1cum::re l'equilibrio rredproco. Orbene, l'equilibrio fra pote~e economico e po1iere politico è oggi 1essenziale per il mantenimento della libertà; il. oo ngi~~rli nelle stesse mani, ciò che è ,prroprio dei sistemi. 1pia– ni.fi, cato1; di stato. sarebbe per le società modenne al1mettanto pe,-i– co loso d1 quanto non sia ,apparso alle società medioevali Ila con– giunzione nelle stesse mani della spada re del pastorale. . Riconosco che le forze eh.e so.spingono oggi verso il sistema p1arufkatore statale sono form1dabili, vi conv,ergono forze reazio– narie 1!I1Sleme a forze nvolUZJonarie; g.iocaa suo favore il senr plicismo appareinJte del sillltema, l'abitudine inveterata ,al ,paterna– lnsmo, ma :'°P"attutt_o l'esempio._ che si ritiene a torto pa-obante, delle esper.iero,e sovietica e nazIStla. Ora se ,qualcosa si rpu.ò oon-
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