Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 85 - cetto. Mia, ascoltata questa replica cnocri.ana, viene ,pur sempre vo– gli<adi c:liire: tanto peggi<>IJ)er i ,concetti filosofici se ,essi non rie– scono a coprire il nei~bo più vivo della storiai ,~onomi00i-po1itica modema. E allora? Abolire senz'altro la trattazione filosofica die,1- l'econ~mia e ,rimandarliaJ nel •CaffilJ)o delle •SCli.enze natmalistich.<>? Così fanno la n:1ag;giorparte dei filosofi, •ma - anche se talvolta sembra avterne 11desiderio - così non può fa.-e il Orooe, la cui fi– losofia è storidzzazione tot1ale del mondo. E -poi un'etica - è me– rito del Croce averlo avv,ertito - che non aves~e come antece– denbe ideale una ricerca dell'utile, ~ebbe vuota e noiosa rpredi– cazionre moraltistica. E' meghc, dunque non sfuggire all'esigenza di ·una riforma del coooe:tto di economia. Si deve riconoscere che, non potendosi fare di\stinzione qualiùati\>a tra l'utile .i,ndèvtduale e qJU<'!llo collet– tivo ie neppure potendosi negia,.ve che! tra i due oorra qualche dilstin– zione, bhiogna sottirarr-redall'economia quella poHtioa che il Croc,e vi a;,eva inglobato, Inv<ecedi una attività pratica distmta da quella morale, ne aviremo due, volta l'Wla all'utile· individuale vero ,e pro– prio 1el'altra allla patenza, che è anch'essa eruergia individuale nei canfmont~ 1d!el!lrurriv,ersaile, ma un'-enelìgia inclividuale in cui il sog– getto a,gente non è l'individuo ,che ,calcola, sibbene la massa degli individui legata dal mito assai tempestoso •e ae si vuole fanatico della ,comunanza pi,rtitistiaa: del potere. . E, for-,e, analoghe distinzioni nella dlistinzione, bi•sogna ope– rare arucihe in alt.re attiv.ità dello ~to .. Il mito neligioso è vera– mente in casa sua nel campo fillosofico, nel qualie il Croce l'ha re– legato e ove è naturalmente qualificato come filosofia ingenua? Accingendosi a ,sorivere concretamente l,a « Storia dell'Europa nel secolo XIX » jJ Orooo è costnetto a tmatta,r,e g1i opposti ideali, la cui lotta r:emp.iie, qu:el se.colo, com,e neli.gioni., Vi è costretto dalla natura ipa&Sionalle della materia storica p!leSa ia trattaine. Mia la 1re– ligicmie non ha un posto indipendente nella metodolqgia crociana. Che st,oria è allora ciue!Ja che, ,i] Croce ha fatto ruella opera in que– stione? Storia etica, propr,io qt<ella: eh.e 'bisogna ammettere come la « storia, tra le storie )> - ha pnecisato l'autme. Ora - a parte la mancanza di una spiegazione sul iperchè si è fatta improvvisa– mente scendere la ,religione dal, campo filosofico (seppur ingenuo) in quello etico (eh.e hanno in com,me solo l'essere <>ntrambi uni– versali) - l'ideale ~eligioso ha questo di cadicalmente diverso da qwello morale - ,e anche da ,q,uelJo filooofico - oh.e, m;en:tre il se– condo è di nartura sua unificatoré, si<!chè quando sorge la visione di un dovere suparioce ad esso, realmente si adegua il doviere fino allor.a sentito (non po{?endo l'uomo veram'8llte morale non rico– noscere il nuovo doverie superiore), il primo è essenzialmente mol– tiplicatore: !latta una ,religione, ne segrue l'eresia, eh.e ""pida.-nente si 1:Irasform:a in :religione •COnoonen~ ed i conflirtti tra le var1e r-eli– gian.i non possono ,esse~e m.ai risolti m base alla :superiorità intima di una d',a,sse (e me superiorità è mai lecito atltribuire in sedie ob– bietfr.,a ,aJIprotestantesimo odierno nei coruronti del cattolicesimo o •viceversa?), ma si risolvono ana'logiamente a come si ,risoivono i

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