Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 81 - nitidezza delle premesse, nel rigore del Tagionamento, nell'erudi– zione ampia e precisa, nella sobrietà del!l'espressione. E' CUJltura classica, nel senso proprio della cparoi". Ma è oodhe cultura as.sai moderna, chè po,ggìa tutta sul ccmcetto di distinzione, dì cui il CTooe medesimo ha ·arriochì1o la storia della1 filosofia. Qui non è permesso discult<>red'i fifosofia ,con ragionamenti lle!ttierarì o avvo– eqteschi, nè d'arte ,con a~gomenti etici o sentim=tali; non è lecito renders,i ii compito t~oppo facile. Chi vuolle discorrere di filosofia ha il dC>V'e!1e di sp»cializzarsi in filooofia. <ilii d'arte in esteti.ca . chi di politica in questioni cono!1€1tedel governo degli uomini. Alle buone intenzioni non viene serbata 1aJcuna,Lodespeciale e si eS'lge invece ,da- ciascheduno di non divagare~ d~ '?Orsi obbiettivi pr,ooisi e di oompilere gli sforzi neoeSGari a rag.giungerli. A,gli zibaldoni in cui si dà fondo ,allo scibile, s-enza condurrie fino in fondo, fin nei mi:rrimi de1taglri,1un'inda1giine speicifi.-ca, qui viene, data ·Lacaccia, an– che se si tratta di Jibri fumosi miei due mondi, e. viceversa, si pre– giano le monografie ordiinate e esaurienti, ancorché limitate a (Pl'O– blemi che ,poooono parere modesti. E' convinzione di « casa Croce> ~he in ognri. 1pro:bJe.ma ,n'Che-s-e gli .asipfranti alla gran fama mon– diale lo taeciano di 'Secondario, è contenuto lo spirito dell'epoca (intesa i,n senso ideai<> e non tempomle), purché quel probl<'ma sia stato posto ben,,, ,col me<todo della rigorosa distinzione. Senonchè, .a.lungo andar-e l'iatmosfera ,che emana :eiadon Ben,eL-, dletto Ci scontenti,, non perchè sia ,pedanteroa (non essendo affatto ,pedanteria, ma anzi la =a migliore ,contro dì ,questa, il perse– giu.ire fermamente il propri.o fine. con mezzi ad esSiO adeguati), m.a perch~ i problemi e gli obbiettiv;i, che generalm,ente, si pongono in «casa Cr:000>), divergono troppo di sovente dai !PTOblemiche si agi– tano nel mondo circostante. Si capisce che, il filosofo non deve mai oede~e alle lusinghe deJla moda e tanto meno deve scambiare con questioni sooriche efllettiv,e e perciò stesso risolvibili i tanti. feno– meni ,cli ciarlataneria e dj demagogda, ,che <4,nno ieolorito a molte vioende contempo:rianee. Rimane tuttavia il fatto che; viviamo un'epoca di vio!Jenta rlvo1uzion,e degli ,spiriti e degli ordinamenti e che proprio la fil<Ysofiastoricistica non può esimersi dsJ.l'esigenza di affrontarne diretta.mente i prob~emi più ,esploswi e di non limi– tarsi a quei problerru in ow è meno acuta la soluzòone di continuità con la tradizione cosìdellta umanfatica, tramoodataci dalla lliberaile seconda metà del secolo XIX. · Nè si può far tacene il malcontento, che pervadie la parte mi– glione defila gioventù studiosa pu:r educata da ,Crooe - e di cui il Cione si fa abilmente interprete (diciamo EJbilment,· ",_i egli non dà prova di vivene ,con passiooe i ,probLemi polim. sociaJi. mora:li in questione) - con ~•atgomento già a ragione impjegab contro glli oratori della1 gu>el11'a del 1915, che pretendevano che i filosofi conduae\SOOrosol,dati al fuoco, con l'airgomemto chie ùwero non am– mette replica: « ma io non oono Wl caporale». Tuoprio ,pe,rchè la filosofi.a è stata dal Croce individuata nella sua specifica funzione -di metod<llogia della stoma (di ognli storia), essa non poo non guar-
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