Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 73 -- non conoscono altra legge fuor di quella della loro bramosi.a, si trasfonn ano ve rtiginosamente in ,guerre di sopraffazione dichiarate. . Ai moti.vi ;c,conomici della tragedia si accompagnano motivi specific atamente politici. E' Ja crisi della democrazia. I dem.ocra– tici fanno affidamento sulle masse rpopolari. rche .consideran.o na– turalmente buone e illuminate, le jncirtano all'autogoverno, ma quando Jpoi le masse diventano pas.,:ion,ali, non sono più in grado di farsi aacolti,re da esse e finisco:no o coll'abdicare o ,col far ,a.p– pello, per il « ~istabi,\imento del!'ordime », a ,Jlorze ,politfohe rea– zionarie, militariste. La storia della repubblica tedesca tra il 1918 e il 1933 !o prova eloquentemente. Per il fallimento costante dei suoi ,palÌtiti politici democratici (fallimento che ha le sue radici già nel 1848) e ,per 1a particol.alie forza eoonomica seziondtista dei ISUOi grandi Konz!ern, la Germania è diventata il campo di applicazione quasi classico della belva, delù'a pretesa superiorità dello state na– zionale germanico scatenata su tutto il mondo civil.e. Ma anche Je altre dem.ocrazie dell'Europa c0<ntinentaile hanno fatto la stessa fine, pe,r I.e m~e contra ddizioni interne, µer la medesima in– capacità dei democratici di dirige.ve con fermezza le •masse e di 1'0S[51Je<e ,alle pressioni dlei sezional'8f fli. E' anche la crtsi d~l so– cialismo. Questo, quando si afferma in una rivoluzione iproletari,a classista, non ;riesce !JX)i a far marciare la produzione altro che ttra– sferendola di peso alla bmoocazia dello stat-0. di quello stato che - almeno finchè la .ri.voluzian.e ,non è simultanea su tutto il con– tinente - è sempre lo stato nazionale tendenzialmente accentra– tore, tirannico sotto la maschera della sua ae;;soluta sovranità e dominabi~ dalle sezioni economiche più potenti che. con l'accOT– tezza loro propria, possono riformaTsi in una certa m.isura, anche in un'economi,a sociaildzzatta. La via d'uscita è 1 intrravista dai « federalisti» proprio :nel corso diell'attuale ,guerra ohe, imponendo alla Germainia nazista 1" stra,. tegi.a dell'jnva.sione e occupazione totale di ,tutti gli stati europei, ha minato pmfondamente, nei fatti esterni e m,111> coscienza dei popoli, il rispetto delle sovranità .nazionali, cancepite come assolu– tamente n~sarie, ha preparato g1i animi ad una soluzione su– periore che elimini ahneno la oousa più immedia!la delle :postre guerre di devastazione, cioè la divisione dell'Europa in stati na– zionali antagonistici. E' ormaj maturo un .movimento obe Si ponga come meta, realizzabile al term;ine dell'attuale canflittc, la oosti– tuzione di uno sltatc eUiropec federale, di cui siano cittadini "'°" già i governi delle singolie n,azioni ,(come nella defunta impotente ·Lega delle Nazioni) ma dmtamente tutti ,gli •europei, ehe abbia un unioo esercito comune, vòLto esclusivamente a mantenere la convivenza comu.,"'l.e contn-a qualsiasi rivolta nazionaUstica, che co.– stituisca uno ecpaz:ioe conom ico unico, tiberio, si da permettere al– l'iniziativa privata di da.re quello ohe può d,aa,edi buono sul. ter– reno s.d essa favorevo le d ella libera circolazione dei prodotti (e dei produttori). che "bbia amclle socializzate tutte quella grandi in– dustrie, banche, mezzi di tra.sporto, di ,:mi trad:zionalmente hamro preva\so i seziOna/.iSmi, le oligarchie econonùche. Tale, mov>rnanto

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