Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 49 - rato « un capolavoro di legislazione ...in molti 'sensi estrema.mente saggia e anche generosa,> (The Pope and Italy, New-York, 1929, pag. 32). SE!<:Ondo un giudizio comunemente ripetuto nei libri di storia cattolici ie anche riprodotto da Padre Parson, il grande di– fetto dell.a legge delle guarentigie era di essere una legge unila– terale oollo Stato italiano e non un trattato concluso col Vaticano. In conseguenza, il Papa rifiutò di ricoM<Scere questa legge, ma • in tutto questo periodo i Papi rimasero pronti ad accettare la maggior parte delle dispasdziOlllÌdella legge delle guarentigie se esse arv-i,sseropreso 1" forma di un trattaito, ma non se fossero state semplicemente una legge • (pag. 34). Questa non è la minore svista nel! libro di Padre Parson. Il ri– tenere che i Papi fossero ,pronti durante gli ultimi sessant'anni ad accettare 1" legge delle guarentigie se essa si fosse presen,t,ata nella forma di un trattato, de-ve essere una speciale rivelazione ricevuta da Padre Parson. Noosuno dei Papi fino a Bene<retto XV fece mai un chiaro gesto in questa direzione. Non sapeva Padre Parron che il governo italiano prima e subito dopo l'oocupazione di Roma nel 1870 non solo era ptronlto a fare un trattato, ma pratica!ll""1te sui>– plicò il Papa di farlo? Se la legge delle guarentigiie non prese 1" torma di un trattato, la responsabilità non è stata del governo ita– liano !llla/ del Vaticano che non aveva ancora capito che il suo po– tere temporale non awebbie più potuto essere 1'€Staurato e che fece .lo sbaglio dli pensare che l'unità nazionale e politica dell'Italia non avrebbe durato. Occorsero 60 anni al Vaticano per imparare que- 91.a lle,.ionie. Se l'avesse imparata più presto, molti guai s; sareb– bero rlsparmiati tanto al Vatioano che all'Italia. In queste circo– stanze, al governo itallanc non rimaneva altra alternativa che quella di pubbliaa.-e la sua :legge; e questa 1egge, come dice Padre Parson, •era saggia e gen,erosa. La legge delle guarai.tig.i-, ,era saggia e diede in pratica buoni risultati perchè gli uollllinrl. che sedevano al governo e neb Parla,– mento e il popolo italiano in generale oapirClllo fin 1roppo bene che findipendenza del Papa per quanto riguarda l'amministrazione po– litica e spirituale de& Chiesa è m,al>eriadi- primaria importanza non solo per i cattolici italiani, ma per tutti i cmtolici. La vera democrazia abor,re dall'uso de1la religione come un « instrumen– tum regni», ma aborre non meno da mezzucci settari antireligiosi e da persecuzioni piccine. Essa applioa i suoi princ~pii di libertà e di <rispetto per tutte le religioni sia nella sfiera nazionale che in quella internazionale, ogni qualvolta sorgono problemi religiosi di portata internazionale. Una futura repubblica italiana avrà da far fu-onte ad abbostan,a numerosi ,problemi di carattere acuto ne& ricostr,uzione polld..;a, sociale ed economica del paese e avrà bis-o-– gno della buona volontà di tutti i suoi clittaclini per risolverli. I conflitti inbèmi di caratreoo religioso dovranno -es.sere evitati in tutta 1" misura del possibile. Per di più, l'Italia avrà bisogno della buona volontà e dell'assistJenza delre altre :nazioni entro il s;stema di organizzazione internazionale che sarà creato per assicurare la pace e un nuovo ordine nel mondo. La Chiesa cattolica, ohe a

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