Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 48 - fa 00 pubblici uffieia,li gli es~tori delle. oonrtxmze e degli orditti delle autorità ecdesialltiche, c1oe ristabilisce ent_ro ~erti 1inut1 la pratica medioevale del sostegno delle corti ecc!esJ.a5?che. da. parte del braccio secorane. 1111 una demoooaz1a J.n CUI la libertà di reh– gi0111e è uno dei pilastri di rutto il simema, .gli eocl,esi~stici s=o li– beri cittadini che godono di tutti i diritti d"1 llber1 c1ttadlll'l1e che non possono esisere puniti per atti che non sono neati sec01110 le leggi dello Stato. Que.gto articolo è puoo tuo:Ii posto in un trattat~ politico; esso appartiene al concordato che tratta delle relaz1<>m fm Chiesa e Stato. .. La pnesenza di questi due articoli :nel trattato del La,t,erano sarebbe una ,ragione suffici€1Ilte ,per il nuovo regime itailiano per rifiutare tutto lo strumenbo come incompatibiilie coi prilllcipii e le leggi fondamerutali di una democmzia·. A nostro avviso però, riget– tarlo sarebbe 'lllll errore, poicltè il trattato, non importa come e •quando c0111c!Juso, contiene la definitiva e rol.€111ne rinunzia delle pretlese papali e ha chiuso per sempre la questiJone romana. Anche se questa questione avevo già ,perso tutta la sua importainza poli– tic~ e non turbava più le ,coscienze nepp,.we del clero cattolico · d'I1Ialia, l'assentimento papale•• 11egolarizzare la situ.azioore de yure ,è staito un ulteriore contributo a11a unificazione splrituailie d'Italia. E' s,empre molto utllie seppe.lilire gli spettri del ,passato. Ma vi è un'altra e più iroiP<>rtante ~agiOllle' per cui il trattato del Laterano non àovrebbe essere denundiaito e dichiarato nullo <!alla nuova repubblica .italiana. Nel suo discorso del 14 mag– gio 1929 alla Cam<ira di deputati fantocci, Mussolini, nel corso di acide osservazioni sulla inteipretazione data ,agli accordi 1aterani ·che erano stati appena finnati, fece questa dichilarazione: « Dobbiamo -convìncerci clte tra lo Stat,o Ita;Mano e la Città del Vaticano vi è una distanza che ,può essere calcolata in migliaia di chilometri, anche ee per caso bastam.ocinque minuti per andarci e dieci minuti per ,fare il giro delle sue frontiere». Mussolini aveviai torto. La « distanza imnHi,ginaria, 5> con cui egli J)Onev.a lo Stato ]tali.ano lontano dall!a Città del Vaticano era solo una delle sue molte frasi vuote.' Il fatto geografico è che il Papato è nel .cuore d'Italia, alla rporta del:lo Stato Italiano, e que– sto fatto rende impossibile a qualsiasi governo maliano di trattare co1 Papato come lo possono i gow,rni ,di a.ltri paesi. Gli altri ~– ' vem., poo.sono, se lo desiderano, i~ora~e è'esisltenza della Città del Vaticano_ con poco o nessun danno. L'Italia non fo può, per la semplice ragione che il Papato è in Roma, in un piooolo terri,torio Circondato da iutte 1e '.!?artida territorio italiano e dipende da qu,e– sto per la .sua ma1leria1e 1esistenza. Queste -condiztioninon sono state create dagli accordi 1:aterani· sono esistite di fatto dal 1870 La posizione dell'Italia in questa '.questione è unica :ed unico è il problema che la· storia ha posto al ipae51e. ,E'un problema a cui si deve far fronte per tutto 'il tem.po che durerà il Papato. L.'Italia hberale lo ha risolto colla legge de11e guarentigie del }871, <ihe per1Jìno il gesU1ta ame'riicano Paidxe PaTSon. ,che n,o,n può .m alcun modo essere sospetto di sentimenti liberali, ha ctichia-

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