Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

,- 45 - l'interesse dello Stato di accettai;,, la Slituazione oreata dalla poli– tica etl"',ta di Pio IX. Lo Stato litaliano ha agifu seoOl!ldt> il suo diritto e il suo de>– ' vero ~egolando ,con leggi unilaterali sia il probl,e,rna religioso che quello poliitico e lasciando il Vaticano girare a suo piacimento nel suo proprio circolo vizioso. Malgrado l'opinione del dott. Binchy, il solo modo -di uscire da qu'€1Stodroolo è di romperlo e non di ri– manervi dentro. Il Vaticano era talmenite persuaso di quesW fatto che quando finalm-ente comprese che era inutile, tener viva la que– stione romana e .fiooe i primi passi per un 1aooordo ool gov•erno pre– fascista ne} 1919,. mostrò con questo di ·essere pronto ad uscire dal cireolo. Papa Benedetto XV, come russicura il dott. Binchy, « era proDJto a mettersi d'acc-orvdocol governo senza CC>noordiato », per– chè sapeva che non vi et'lamodo· di otteneTe un concordato dal :r,e.... g.ime parlamentare pr.e-cfaiscista. Tuttavia il suo successore. Pi:o XI' si affrettò a •rientrare nel circolo vizioso e chiese un 'Cbncordato come conclizione per regolare la qwastione romana; egli sapeva che colla dittatura fascista avrebbe ,potuto trattare a propria mddisfa– zione. Una veduta realistica della situazione rivela iche dopo la prima guerra mondiale era il Vaticano che sentiva il hisogino ur– gente di regolare la qu€-Slione rnmana. La ragione di questo bisogno è stata esposta con fDanchezza da scrittori in relazione col Vaticano. Negli Stati Uniti, Monsi– gnor Hernardini, nipote del Cardinal Gaspar:ri, allora profeissore di diritto canonico "]l'Università ,cattolica a Washington e poi d~ legato apostolico in Australia. dkhiar,ò in un articolo pubblicato su Cathd!ic Wor!d nel febbraio 1929: « Le nuov,e genfilazioni italiane si sono a poco a poco abiituate allo starto di oc,,e <lSistente... Qwesta acquiescenza allo stato di fatto è stata mqlto ,perioolosa per i principii a cui La Chiesa catto– Hca non poitrebbe rinunciare e iche, malgrado ,ciò, di anno in anno div:engono più inesplicabi:li per i cattolici d'Italia e del mondo in– tero ... Quindi la n1ecessità per la Santa S.ede di trovar:e una pronta solui1one 1per 1a cosi.detta questione romana ». In termini più crudi La ,questionre romana stava morendo, .se non era già morta, e H Varticaoo dovieva fair presto per ,cavarne qualche cosa prima ,chJe fosse troppo tardi. Ma. per la si-essa ra– gione, il governo italiano pre-fascista ruon aveva fTetta: il tempo passava a suo =tag,gio. Coll',avvento dello Stato fascista, la si– tuazione cambiò perchè Mussolini era ancm più desideroso del Vaticano di Jia,reun acoortlo ed era quindi pronto .ad andane molto in là nell'accettazione delle ,condizioni p,lJpali. Essendo U!l1 ditta– tore, egld poteva negozia•r1e in tutta oogiretezza e concludere un ac– cord.o senza bisogno •-di chiedene alcun consenso. Egli aveva- biso– gno del,la gloria personale di avier regolata la questione roonana, e aveva bisogno dell'aippog,gio delJa Chiesa in Italia e nel mondo per il suo regime. Non fa meraviglia quindi che fosse prontq a ))'1- gare il prezzo ,richiesto dal Vaticano. e cioè un concordato. Pio XI, un buon milanese ,che aveva ereditato un acuto senso degli affari, e il ·suo sègretario di Stato, il Oardinal Gasparri, che

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