Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

crune ,era denominato ufficirumente - il solo Stato Italia.no che mmten.nie un8 costituzione liberale dopo le rivoluzioni ~ la guerra. del !848-49 - dopo il il850, sotto la direzione di Cavour, propose una ser'e di riforme alle leggi che riguaooavano la Ohiesa e il cl.,,-o. Ll dott. Binchy ammette ,che queste riforme « non erano in reaJtà dra:atiche ed alcurue ,erano anzi in gro.n ritardo, dato che delle condizioni medioevaJ; erano prima prevalse, 111ellastrurttura ecdesiastica de 1 Piemonte'». Il goviemo cercò dapprima ,dd_ iiealiz– Za!I"e queste r::iorme .col'consenso del Vatioano. « anche scegliendo come suo 'deJJegatorl'illustre Rosmini, che era in odore di santità ». Ma Pio lX « era di umore intrattabile, forse penchè le ambizioni pohti,che del Pi1emonte avevano .già svegliato i ·suoi sospetti ie ri-– fiutò di trattare. Di eonseguenza, il governo ,continuò 1 per la ,sua strada e reaJ;zzò le riJorme con una legi,slazio,ne unilaterale. In al– tre parole, Pio IX, a ,caw,a dei suoi sospetti politici, rifiutò di n"" goziare .ainahe un accordo religioso •con riforme che erano molto necessarie per lo sviluppo del1la vita religio,sa in Piemonte. Dopo che il gowrno •ebbe pubbJi,cate !,e nuove leggi, il Papa protestò, scomunicò quelli ,ohe le avev·ano difese e da quel mom,ento in poi considerò lo St-ato 1 piemcmtese come un persecutore deHa Clriesa. Intanto il problema dell'unità nazional,e italiana cominciava ad arrivare ad una soluzione. Storia e g~gr.afia rendevano inevi– tabilie che il Papa si rassegnasse a perd'ene i suoi domini; tempo– rali e a fare un accordo col nuovo Regno d'Ibalia che pr:eservasse pie=ente •e garantisse la completa indipendooza della -Santa Sede. Una volta ancora il Papa rifiutò di trattane, e questa volta perchè non voleva avere a che :fare :oon un govi.2Tno ,che persegui• tava: la Chiesa. « Se non vi fosse stata la que.stionie religiosa·,>, dioe il dott. Binchy, « potre,bbe daruJ che Pio IX avrebbe fatto un ac– cordo ,generoso ,e forse anche i-m·prudente colla Casa di Savoia ». Di conseguenza il governo italiano fu ancora costretto a regolare la questione con un aitto unilate""'1e. la legge delle gua,rentigie del 1871. E ,così, ,come conclUd,e il dott. Binchy, <( isi creò un circolo vi– zioso di <lisaccor:di » da cui « era possi]Jile uscire solo con un rego– J.amento che ·comprendesse tutt'e due· i problemi))_ Da quetsti fiatti "5posti dal dott. Binchy risulta chlar.o che. il circolo vizioso posto in ,essere dalla Santa Sede rifiutando prima di· fal'e un ae<:oroo religioso per ragioni pohtiche e rlfiutandio p;oi di fare un accordo politi,co per ragioni reliigiose, è stato una c:reazfonie artificiale di cui solo i.I Vaticail1IO è .nespo.nsabile. E' i.nteressante– ~ _che la politica· deli Vaticano col vegime fascista e nazista e gmstlficeJta di solito partendo d'al principio c~e la Santa Sede è non oolo pronta ,lTllaJ desiderosa dd fiar:e concordati ,e accordi con ogni ,genere di governo, anche pagano ,o ateo. perché la Santa Sede ha di mira prima di tutto gli interessi religiosi e spirituali del po– pol,o. Evidentemente questo non fu il principio che ,guidò Pio IX quando nfiutò perfino di negoziare col governo Hbe~ale del Pie– monte la :tanto necessaria revisfone d'i. un concordato,. E' ovvio c~e, ,a:".'en?,oposto -in esseve il circolo vizioso, i1' Vaticano pr2fe– ru95e di nman€'I"Videntro, ma non è meno ovvio <:he.non è nel-

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