Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 24- litica del par-tito comunista russo, magari scevra delle utopie del 1917, magari fu-eddamente I10alistioo-spregiud:icaira, ma pwr sempre politica di un P"'rtlto rivoluzionario. Politica del partitx> oomunista russo abbiam1> detto, ,non del– l'Internazionale comunista avente ancora sede a Mosca. Quest'ul– tima sì ohe ha ,perdutlo la sua indiviidualità po1itic a propulsiva ed· ha ragione ohi ne pronos1ilca la: dissoluzione n.on l!cmtana. Ma an– che ,l'Intannaz.ionale oomwris11a, nei suoi vent' <llllli di vita tragica,. tra avventurosa, eroica ietd autlola'oera:nte,, non ha Q))el'ato invano, nè in Russia, nè Ì!n paI100Chi a,ltlrn paesi. Gratllie ,al,l'InternJazi.onaù.e, di cui ·ha assorbito le rrrigliori ene,,gi.e, il parti,to comunista I'\ISSO'' ha ooqu:istato nan sollo notevoli hasi d'appoggio all'estero, parti,ti allea'lli rod:eLiss:imi, ma anche una ,pl1ecisaconsapevo'lezza della pro– pria elfe1Jtliva situ~e ,nielJlosoal!chi- moncliale, da ,c:on\jliti da a1Ssolvere,delle ~=e di cui ,s~, àei 1imiti di ,c,ud tener oonto, dei rischi contro cui 1PI1emUl!lll1Si. Solo k:ihi di ciò s i Il<lnde ronto, può va.lutare appi:eino la rela– zione di Stalfun sul.la situazicxn,le mondiale, tenuta •a:lCongresso del partito dOmuni sta l'UlS$0, n<illa prim,wettia del 1939. Og,li che sc.ro – viamo ltutto ciò è abbastanza evidente, ma non lo era o non sem- 1:rnava "'1S€1rlo allora. Co.sì ,di quel .d!i:scK>rSIO, a seiccmda del prQplÙO .punto ,dti vista partooclla!re,fuori ,deJ,la; Russia si vollie inilendere o saltanto la re– cisa oondanna degli aggressori, che dava ragione ai fautori della prossima guerra di resistenza contro ì'ag~ore hitleriano, op– pure so1tanto ·l'a:ccenno,ialli'inutilità di « cavM le castagne dal fuoco per gli ,a,11,ci• di uui pdtlevano farsi un argomento i sostenitori del compromesso ad ogni costo. Eppw,e lil. ,tono J;otndarmen.ta1e, anche ·se non ùronledi,atarnente affienrabi1e,di quel élisoorso, veramente gravido di storia, era i,! txxno di iOhi si '!'l'ep,,ra, senza pI1eci!>itazione, dliSJ)01lllemdo i mag– gior margine di tlempo che gli a'litri .govierni, ma pwr 00111 dura d,e,,. ternti.naziorue,,ad una lotta mcxrtale d'a venire ron un nemico che non si sdttova.luita, che piut!olSto si vuole mdebol:in,• anèor priIDiW della lotta aperta, chè « è inutile parlare di mora~ con chi non rlconosoe lla morale umana ». Qual è il nemico mortale? Anche qui non giova rifarsi a troppe anallisi' dehla siltuazi:one geografica; economica, <tiiJ:>lomatica $ila Russia. I iliTigen'lliattuali della Russia<possono servirsi ~ pagainilisticamiante di ~erntiniroenze tra11t,edalll.a srlloria paroria. ma banno troppa s'p,1eg!iudicat'e'Lzir per laStciMsene guidare. Non esi– stono .nemiai natali •per ragioni obbiettive. Il nemioo a cui ,aillude Stalim IJlion è, n~essariamente nè il nemico di classe, nè il nemiico nazionale. SOCÌl<lmsti ,estremisti e na:zionalisti '1Irad.i:zJion~ sono ·egualmente mcapaci di in>bendere il pensiero di Stalin, che rap– presenta Ulla; nuova .-eai1tà politica, im:iziatasi ,in Russia, ma non des~~ ia limttaTS.i ,nleiCl&--saiiiJrumente 1ailla Russia, il goverJllOrivo– luzicinairao di un pairtilto di. tiipo miovo-, che trae }a caua f=a da una classe sociaiJ,,e da una m!zione in ascesa, ma che sa guardare al di là dellJe classi soeiali mornentanelamente in conflitto e delle

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