Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 19- al termme ·del duro inverno 1936-37, le 1-egjonifasciste, iiilviate dal du<lE>. In due aruni dri inteTVoento im Spagna, 'lLil migUaio almeno di g.iclvanri fugge dall'lta!l1a per andare a -combattiere in Spagna, al fianco '.:lei du,ernil•acinquecento volontari provenienti dall'emigra– zione politica itJaliana di Fran~a e d'America. Sottoscriz.i.oni per la Sipagna rivoluzionania, atti di sabotaggio, brevi scioperi, "'.no al– l'<>rdim.e dlel giorno tra il prolet:,,ròato d'Italia. II fronte unico tra com'Ulll!isti, socialisti ,e << Giustizia e Libertà» si rinsalda,. La scon– fitta m Spagna ,prn:ivocanaiturali delusioni, ma subito dopo l'avvi– oinairsi d<ellaguerra- mondiale provoca il rimescolio antifascista dei ceti medi ibaMani. E' rlsvegtio di grande portata. L'astensione o peggio l'ostilità dei ·oeti medi alla Mta rivoluziona~ia è general– mente fonte di debolezza ~ il [Proletairiato; Io è particolarmente nell'Italia in cui la importanza sociale dei oeti m.edi - anche a•gli /effetti de.I collegamento .coi contadini - salta agli occhi. In Italia, i ,ceti medi iniziabnentie avevano fatt!o oausa comune col fascismo oontro itI ,proletariato, poi n,alla loro patite miglior;, cambiarono di fronte, ma sdlo per ritirarsi neUa passività politica. Dopo un quin– dicennio e lfllù di tale passività, non so.lo i Oroc~ Casati, Bonomi, De Gasperi, cominciano a cospir.are contro il r:egim:e,alla vigilia clelLag;uerira, mi, sd. affacciano Mia r\ba,Jta forze intellettuali ben più giovani, ben più num&ose, ben più decise ad aHiearsi al pro– letariato. Lie generazioni che avrebbero do'l!uto essere fasciste per definizione, non avendo conosciuto àltro regime '8ill'infuoti di quello fais1cista, essendo state educate per inteiro nei G.U.F., ri– creano p·eroonto lloro, 1prùma a:n<:ora di prender contatto coi gruppi ,clandestini tradizionali, il movimento antifascista rivoluzionario. Sono i « :rnJairxistri ,d,vo1uzionari » foTinatisi tra gli studenti di Roma e d.i Ma!Lano. Sono i « hberal..-socialisti », numierosissimi tra gli stu– denti e, gli intellettuali cli tutta ntalia centrale (con ~amificazioni in tutte le is.tii1JuziOl!li culturali del Nord), divisi bensì tra fautori di una rinascita prevalentemente mom!Je, quasi filosofic<K1e1igiosa, fautori ,cli un movim.ento democratic<> me si -pcmga fini prevalente– mente pol:itici •(della 'l'icostruzione di uno statò che sia veramente al dì sqpra degli !in,t;,ressi particolaTistici) e la frazione che auspica una ,rivoluzione social<> prdfu,nda, confo,:memente allileidiee di « Giu– stizia e Lilbertà » da cui dte,rlva, ma. tutti uni.ti tra d.i loro (e uniti anche aii « miarxisti rivoluzionari. ») nella decisione di spezzare La solidarietà della nazioni, col governo aHeato a que!Jo di Hitler, di trasronnare la guerra in una disfatta toital# del regime fascista. Tra· le dfrezioni politiche fuoruscite i più sens\bili al nuovo orientamento <lel paese sono i comunisti, chje l'avevaino .in certo senso ,antev>eduto con la loro strategj", della « ricorr>.ciliaz_:one dJel pepo.lo italiano a,J di là d'elle divisioni crea,te dal fascismo», della p~enza della lotita ,iJontro l'Asse Berlino-Roma, e poi « Giu– stizia ~ Llbertà ». Il ,par!Jto socialista è profandam~te divillo tra la tendenza di Pietro Nenni, favorevo)e alla cooperazione più stretta coi comunisti e. aLla politica che osa com,re il rischio diella gu,e,rra antinazista, e un risorgiere improvv.iso, della tendenza pacifista, impensonata dal vecchio Modigliani, tendenza a cui dà

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