Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 137 - Si ripete l'eNore tradizionale di tutti i partiti italiani che han sempre pensato ""3ere la poli11ieaestera compito di CU!i. si devono occupare solo -i ministri degli estero e il loro ,corpo diplomatico, mentre ai cittadini resta tutt'al più il diritto di ehiacchierame a tempo perso e senza impegno nei caffè. In reaità però l'Italia - e non solo l'Italia - si trova ormai ad un punto tale che tutto ci.è> che si può fare o non fare nel oampo nazionale è in funzi~e di– retta del modo come si risolveranno , problemi. internazionali. Sul piano defila politica mondi.aie ed in [l)Mticola.-e su quello della politica toor0pea 6d cominciano a de1ineare e ,a ,concretizzare due linee di azione differenti. Da una parte ci si prepara a fare di nuovo una politica di equilibri fra potenze che oeroano di tenersi in .iscacco a vicenda - ed è la ,politica che 'j)Orterebbe a più o meno breve scadlenza alla terza guerra mondiale -; dall'altra si comin– ciano a delineare nei vari 1paesi, sia nei movimenti popolari che nei più intelligenti uomini poHtici, raggruppamenti di forze che si propongono di imporre ad rispettivi gov<>mi il definitivo abbandono delle poMiche estere imperialistiche e la creazionie di organi di cooperazione :fra i vari ,pa.,si. Anche per l'UaJlia c'è la possibilità di mettersi ad approfittane di tutti gli event_uali contrasti per riac– quistare 'llJla maggiore potenza nazionalistica, oppure di dare la sua attiva collaborazione, popolare e diplomaJti'ca, ad ogni tenta– tiVK1 di creare e rafforzare organi federalistici in Eurqpa ,e organi di sicurezza rnondiiale. Noi Ci saremmo aspettati che il P. d'A., conscio che una rina– scita democratica e progressista in Italia ha come oonditio sine qua non iJ superamento del principfo della sovranità nazionale asso– luta, rprendesse nettamente .posizione contro il dnasoente naziona– lismo -italiano, che si presenta nella m~e,sta, mai •pericolosa forma di astuta azione diplomatica diretta ad inserirsi nei contrasti on- . temazionali led ,a giuocarvi 1machiavellicamente. Noi ci saa:emmo aspettaili che il P. d'A, diohiarasae solennemente di considerarsi non un 1S1 emplice partito italiano, ma sezione italiana del grande moviment.o den:iocr.atico progressista europeo di resistienza contro il totalitar.is mo e di cosli ruzione di un ,giusto ordine nazionale oo intennazionale. Invece il congresso ha assolutamente ~arato tutto questo problem.a, che pure non si riferÌIS<lea cooe di là da venire, ma ad un'opera che ,già ora partito e governo devOlllo cominciare ad affrontare. E veniamo dagli erroti dì omossiane a quel:1:idovuti ad affier– mazioni ,positive. Noi non abbiamo nulla in contrario a che il P. d'A, S!i dichiavi sociadista, quantU111qu"questa parola abbia or– mai assunto tanti e tanto diversi signifioati che di ,per sè indica ben ,poco. Infatti l'o.d.g. si è sentito costretto. nel primo dei SU!)i quattro punti, ad aggiungiere a quel termine gli aggettivi « antito– talitario, autonomista e liberale •· Una precisazione noitevole è invece contenuta nell'affer-m:a– zione che il P. d'A. « •intende realizzare i,l socialismo nella società e nello stato in funzione permanente di libertà•· Vale a dire,
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