Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 135 - pioooli proprietari, piocoli fittavoli e mezzadri dell'.Jtalia centro– settentrionale. Sappiamo che una delle principali difficoltà di fronte a cui si troveranno le fo~ 'Progressiste in Italia è il conservaitorismo sociale e l'assenteismo ,politico delle nostre campagne. Per impe– diire che i ClOitltadiini diventino la massa di manov.rai delle for.iie delia reazione e per consolidare il regime di democrazia progres– siva, noo dobbil!mo raggiungere il duplice scqpo di <Yrientairesu di un piano cradicJaLe quei remmenti po!JitiQi•chiave che nei nostri villaJggi sono rappresentanti dag1i elementi di rpiocola borgheiS!ia in– tellet:tualie ed artigiana e contemporaneamente attivizzare la vita politica ed associativa tra Ile masse agricole rnedesi~ Il nostro priini, compite è di wttrarre i contadW alle forze della reazione che certamente tenteranno di sfruttare il loro con– servatorismo agitando il solite spauracchio bolscevico. Non biso– gna illudens.i di poter portare in breve tempo i piccoli proprietari su di un piano social.ieta o su formJe associative di cairattei,e coope– rativo; possiamo però parta.rii sulla strada deHa democ~azia, se non come iniziativa ahneno come consenso ,con la peinetxazione nei vil– laggi attraverso quegli ,eJemeint:ichrave clle m!lggiormente sono in grado di comprendere e di sposare la nostra linea politica; no– tevole è l'importanza che ha ancora la fiducia « ad personam • . nella vita dei nostri piccoli comuni. Se questa mediazione è forse necessa:ria per po. -ta.re i conta– dini " sol:idalizzare con le forze progressiste, tutti ve dono la pre– carietà di una simile situazione nelle campagne; se essae< restano indmerenti di fronte ai grandi problemi nazioa>a.1i sarà sempre possibile ad una minoranza decisa di conquistare il ,poteri, senza di 1x,ro per usaa,Jo in un secondo tempo contro di loro. Perciò, una volta che siano in via di realizzazione i nostri primi pos1Julati programmatici, tutti i nostI1i sforzi devono essere rivolti ad !lttliv:izzaiie in ogni modo la vita pubblica nellie campa– gne, a mettere cioè ii nostri rurali in grado di adempiere a quella funzione stabilizzatrice senza di -cui non ,può vivere una dem.ocra-– zia e senza di cui dopo una seru, di sussulti •aremmo condotti al- l'anarchia cronica od alla dittatura. . Lai nostra condotta ve= i pkooli proprietari non può d\m– que esser ,che questa: fare ogni sforzo per portarli su <li un piano progressista =che attrave,,so i tradizionali intermediari politici &,Lle nostne campagne, attivizzarli politicamente per farne la prin– cipale forza stabil,izzatrice della nu<);vademocrazia dell lavoro. P. Pautasaj
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