Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
-11- - ll{la nesa avente ,a.Imeno il va,ntaggio di salvaguardare molte altre vite spagno1'e. Sostanzlal:tnente, ,questi non oono ,che p~et"Olti-· I comunisti, che SdstengDillO il fuggiasco giacobino Negrin e si di– chiarano, disposti -a diienclere Madrid contro Franco fino all'ultimo sangue, sanno benissimo chle lai ,resisten2J;a. non (POtrà prolungarsi per più di un paio dii .mesi. Ma sul piano lnbemazicmale essi ade– risoono al partito della guerra. antinazista ,e se questa scoppiasse, nei paesi decisivi dell'Europai, prima dlella fine de1la guerra civile in Spagna, finchè un lembo di ter,ritorio sipa,gnol'o fosse ancora in potere de1l'1e.sercito irivoluzi0l1.ario. Franco dovriebbe automatica– m·e.nte classificarsi come alleato dJelJ,e.pO:tenze nazi-fasciste .f!ò per converso gli antLfasci-sti is,pagnoli s·arebbe;ro riconosciuti come al– leati delle ,potenz:e ,antihitlJeTian-e. Gli anarco-si.ndac,ali-sti che rpur avevano dato il nerbo diella rivoluzione dal 1931 al 1939, e la mag– gior parte dei socio,listi (di destra, e di sinistra) ,itengono invece che il movimeruto operaio -spagnolo abbia fatto tutto quel che po– teva fare e non gli rimanga ohe di ritir:ars:i sull'Avientino dell'emi– grazione verso l'America latina; questo almeno nei suoi quadri militanti; in quanto alla sorte <lel1emasse sotto il rie,gime di F'ranco non si fanno certo illusioni, ma pensano che isi tratti di un fatto ormai inevitabile ,e che la stessa gu.erra mondiale an.tifu.s.cista, se scoppiasse, non costituirebbe alcuna àncora di salvezza per il pro-– }8'tariato m•adrileno accerchiato. I fatti <li Madrid potrebbero :fiarrcredere che si assista ad una 11)surirezione dell'antagonismo, già molte volte verificatosi nella lunga storia del movim:ento operaio, tra tendenza dittatoriale gia– cobina e tendenza demooratiica-autonomista (municipale o sinda– caHsta). Ma non è aosì; siamo iproprio ,entrati· in un'epooa, nuova, in cui le distinzioni del ipassato pe,r<lono g.ran· parte del loro· va– lore. Basta continuare l'1esame della situaziorue del 1939, volgendo lo sguardo al movim·ento opera1io di Praga. lvi esiste la stessa scis– ~fone di Madrid, tra fautori della continuazione della resistenza, malgrado l'occupazione hitlie.riana e fautori di una politica di ac– oomod1am€nto al fattlO' compiuto <lell'occupazionJe. Ma i primi, che sono comunisti o in parte minore socialisti nazionali (del partito di Benes) non propongono un'insurez.ime giaoobina, bensì l'orga– nizzazione di un movim1ento c1tallldesltinodi sabotaggio, che ent11erà in azione soltanto quando la potenza chle sul tertfieno militare me– glio può -alutarie la Cecoslovacchia, l'Unione Sovietica, riterrà giunta l'ora di affronta·re la Germamia nazista. Ed i secondi, so– cia,ld.emocratici, dirigenti dei potenti sindaca-ti riformisti, si ade– guano al ,fatto compiuto non n:eHa 'Sper,amzadi sailvar,e 1n tal modo i,l r,egime democratico .ceco, -chè anzi hanno cmlJCorsoe concorrono al suo abband.cno, ,cambiando il proprio nome da pa·rtito soc~aJlde– mccratioc !.n quello di partito id:e:l lavoro, asten-endosi dalla propa– ganda politica e lim::t.andosi 1at quella sindacale, apI),rovando o quasi 1o scioglimento auto-ritario del partito corn,unista. In cambio essi speramo di salvaguaridia-r,e 1e forze conporative del movimento operaiio. rucad'u.tia nell',economiciismo, du.nque? Neppure, chè la ca– ratteristica degli economici~ti e.ria, in gelllera.le, di rifiutare la lotita
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