Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 121 - A questo prooes.so di chiarificazione <nllettiva sono, finora, r1;– masti estranei i soli tedeschi: e a tale proposito molte ,pagine del libro del Tarchi (in parlicolaire que11e sull' « ordinle nuovo » di mQ!'Ca_hitleriana e quelle dedicate, in più occasioni, all',esame della concezione gene.aie della. guerra da parte tedesca) ci suggerisoono alcune osservazioni. Questa guerra ha dimostrato al mondo ,n ma– niera ormai defirutiv:a quello che dopo l'altra era anoora rimasto oggetto di discussione: e cioè che il tedesco, s:ia .egli generale o sol– dato ~emplice, ha un modo di far la gueora chie è sostanzialme!llte diverso da quello di tutti gli altri popoli. li scldato tedeso~ è ca– pace di Vivere integr<>lmente nellla ,guerra, di considera"e la guerra come una possibHe condizronìe permaÌlente di vita; e di conse– guenza egli esige che tutto e tutti si pieghino a questa sua conce– ,àorn, ed alle esige!llZe ch'essa comporta. Naturalmente, poiché l'ef– ~ttiva condotta della guerra dev'esser,e monopolio germanico, gli altrti non hanno che da aooonciarisi 1alla necessità di rendere ta:Le com,pito il più agevole possi,bile ai « protettori », <li alleviar loro, in un modo o nreld'altroe secondo le rispetJtivtecaratteristiche etni– che e fisiologiche, le fatiche del combattimento e allietar loro gli ozi nelle netravie. La propaganda nazista è tutta intesa a far tSÌ che questo roncetto ·emri come naturaJJe nei cervelli deii popoli « pro– tetti»; ma, quel che è peggio. esso entra naturalmente (o 'Per lo meno vi si è profotndamente radicato durante i rosei tempi del.la BLitzkrr'ieg, e neppure ora, salrvo rar,e eccezioni, accenna' a lasciu presa) nei cervelli dei tedeschi stessi; ed è proprip codesta inlored.i– bile capacità di adagiarsi ,e pmsperare nell'artificiosa atmafilera .di unia propaganda dissennata ,e gratwta, ohe oostitu,sce il più pro– fondo, anch.e se non deJ ·tutto ,chiaro, moti:vo di' rancore e d'incom– prensione fra ~esch!i e non tedeschi. Su tali basi psicologiche s'impoota l'« ordine nuovo» nazista, e dappertutto le reazioni SOIIlO le stesse. Quanti fra gli italiani ch!e alloca combattev,ano in Russia si .rendevano conto che lo spettacoli) di asservimeruto e di spolia-· zitme al quale ,essi assistevano con una specie di farisaico. ,d.isap- . probante distacco, aveva ogni -probabilità di diventare attualissimo per il lorn stesso paese? Quanti pensa,v,ainoche avrebbero ben p"B– sto veduto quegli stessi tedeschi, ,allora così paitemamente bonac– cioni e protettori, braccare, taglieggiare e tortrnrane ~ loro comipa– trioti e loro stessi? Quanti prev,etlevano che i fascisti itali011linon avrebbero esitato un attimo ad assume.-~ verso H paese la stessa funzione e mentalità di quei vili e brutali ,poliziotti ucraini, iatti segno a disprezzo e ,a diffidenza da parte degli invasori medesimi? Se mollie idee si ch!arirono nella catastrofe del.l'invemo, 194;!,-_43, soltanto l'esperienza del ta1l<»W. nazista sul nostro paese doveva oondurre ,a fondo quest'azione pw-lficatric.e: ecl è quello ohie sta avvemerido, ed è il gigantesco « attivo , che entra nel bilancio della terribile anniatBi che m questi giornd si chiude per l'Italia. Pur– troppo esso non è disgiunto d:a un grave « passivo » sul piano eu– ropeo, e cioè daglii meviJtia;billstriscichi dell'odio che l:a Germania è riuscita a far cmroeintrarie contro dà. sè. E' leciro, anche se ormai

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