Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
-111- Molte cose le potremmo imparare - sia come esempi da se– gwre sia come errori da evitare - dalle iesperienze di rifonne agra– rl:e compiut_e, nel primo de-cenn.io dopo la guerra pa&satla,in Esto– nia, Lettxmia, Lituania (d ove le grandi proprietà fondiarie prima prevalenti fw·ono quasi del tutto liquidate), in Polonia, Cecoslo– vacclua, Romania (dove la grande proprietà fondiaria venne ,gran– demente ridotta) ed anche in Finlandia, Jugoslavia,, Grecia, Un– gheria, Bulgaria (dove furono pre>t'> delle misurie più moderate per la dduzione delle grandi prop<ietà fondiarie). Queste riforme agrarie - secondo una pubblicazione italiana del 1932 (21) - tras~erirono a nuovi proprietari circa 25 milioni di ettari di terre, interessando diversi milioni di persone. Quasi tutti i paesi che effettuarono le riforme 1presentavano, come :1n Ita– lia, iassai diffuse le due <:ondizioni estreme: le grandissime pro– prietà e la minuscola proprietà particellare. E pressochè dovun– que le rifonme hanno specialmiente mirato a creare delle piccole proprietà autonome coltivatrici. « Sopprimendo la soggezione del contadino alla plutocyazla terriera - è scritto in nota a pag. 21 della ,velazione al Censimento delle aziende ag,'i.cole'del 1930 - e soddisfacendo la fame di terra di milioni di rurali le leggi agrarie del dopoguerra, in grnn parte dei paesi in cui venniero portate in applicaz.ione 1 compirono il prodigio che masse di contadini atte– sero invano lungo il lento trascorrere delle generazioni ». Quiesto • 1Prodig:io • è realizzabile anche in Italia e quindi, se– condo noi, dev'essere realizzato. Specialmente noi crediiamo dovvemmo farci ,guidare dalla esperienza Cecoslovacca, la cui riforma agraria è fonse la rifonna che fu meglio studiata ,e ,quella che venne attuata con maggior successo, Le linee direttiv,e di tale riforma sono così riassunte niella relazione sopra citata: « Arrotondamento delle proprietà par– tioellari, anzitutto, sino al limite della indipendenza ecx:xnomica;. creazione di nuove proprietà contadine, ma di sufficiente ampiezza per poter vivere di vita autonoma; assegnazione di piccoli lotti di te,,reno ad operai dellie indusbrie, ad artigiani rurali, eoc., deside– rosi di avere. nell'esercizio su scala ridotta de-.ll1agriooltw-a, ,un complemento del loro reddito principale (condizione questa da non confondere col fenomeno patologico della polverizzazione della proprietà o delrazienda nelle mani di un agricoltore puro. ehe in– tenda vivere esclusivamente coi frutti della lavorazione della terra); conservazione attorno al nucleo centrale delle aziende frazionate (aziende residuali) di suffici.ente superficie perché non andasse per– duto il v81ntagg:iodegli investi.menti stabili de; capitali (fabbricati, un.pianti, opere irrigue, -ecc.), iìatti pnesupponendo un'organizza– zione sul tipo indu,--triale, della produzione•· Le misuve per la ridistribuzione delle terre andrebbero inte– giialtle con un insieme di misuve dirette a: l) immlettJare il sistema delle ,prqprietà coltivatrici autonome (21) G. Acerbo: Le r~fvrm .. agrarie del dopogue1Ta in. Eu-r0pa (Fi- 1'101'lze, 1932).
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