Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 109 _, Non si può tenere come punto di ,partenza la situaziooe esi– stente prIJna della guerra, facendo affidamento sul libero gioco de.l 1 ~ie _forze "OCOIJlomiche, a contentarsi <li dane qualche aiuto ai con"" tadi.ni per facilitare la loro ,&SQesa Jla propriletà deUa. terra, col ~1bc> ~ favore, con riduzioni di imposte, e simili alh;'i panni– ceJh oaldi. Occorre profittacr-edella situazione rivoluzionaria creata dalla _guerra , e dal ~rollo del regime fascista, ,occoroie profl11ta.re del1!a mstabthtà di tutti i raipporti ,giuridici che ne ,conseguirà per ,un C'€1rtoperiodo di tenpo, per attuare arditamente UJt1a riforma radicaLe che porti ad una ridfatribuzione generale della proprietà terneca, nell'interesse di tutta la collettività, senza tener conto, o tenendo benJ poco conto dei dmtrti' acqui,iti dagli a,ttuali proprieoori. La guerra ha dato delle grandi zampate sul formircaio umano, sconvolgendo, schiacciando. distruggendo senza nessun criterio dÌ giustizia distributiva, Sarebbe ridicolo che oggi - dopo che tante nostre città sono state semidistrutte e tanile ir,egioni devastate, con la imJ)ossibilità di indennizzare i danni di ,guerra, con la mag,gior parte dei ri>Sparmi ormai liquefatti dalla svalutazione monetari" - considerassimo il problema agra,rio con le stesse p11eoooupazioni di non ridurre la fiducia nell'ordinamento giuridico, turbando le legittime aspettative dei singoli. preoccupazioni ,che era logico avene nei tempi di normale amministrazione. Oggi dobbiamo aprir:e un nuovo registro, impostando le ,partite secondo quel ,che ci sem– bra socialmente più conveniente, nelle eceezionaH circostain2;ein cUl •Ci troviamo. 9, - Scarsa disponibilità di terre, Puruoppo non ci sono terre sufficienti in ItaHa per sistemare in modo conv,eniente tutti i l 1 avoratori dei ,campi. Bisogn& tie.reiò far.e una scelta; pref'erire que11e famigliie che è presumibiJ.e rie– scano a coltivarle meglio, tendendo a creare delle aziende auto– nome, in cui possano trovare ,continuo i,mpi,ego tutte, o ,quasi tutte, le braccia delle pe.sone che le ~ompongono, Una distribu– zione delle terre in lotti troppo piccoli, oltr,e a non darie q;uell!asta– bilità e sicurezza di vita ai coltivatori che ,riteniamo necessaria ad un saldo ,equilibrio economico e sociade, farebbe spreca,,. troppa terra in siepi, muri. di divisione, strade di accesso, ecc., non consen– tirebbe l'impiego delle imacclrine, ed in generale wpedil,ebbe ogni sistema di cultura nazionale, Inoltre è dimostrato che la ,proprietà particellare non resiste: dopo poco gnan parte dei nuovi proprietari l'a.bbarndcmanoo la vendono a capitalisti, e con ,ciò contribuiscono " formar di nuovo il latifondo. Secondo il oartai;to agrario del 1929, l'ltaJ:ùa ha u:na superficie teriritoriale <l'i 3!1 m.i,lioni di ,ettari, di cui poco meno di 2,5 sono 1miproduttivi: restano 28,5 di superiocie agraria e forestal!e. Di que– sti 28,5 milioni ,di ettani, SQilO ,di superficie lavorabi1e solo 16,5 mi– lioni - pari al 53,3 •!o della superflde teir,ritoriale - jntendendo per « superficie lavorabile.» quella composta di seminativi sem– plici e con piante Legno.sie,di ,colture legniooe specializzate, di pratj,

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