Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- IOO- Campania Felice, ecc.). Questa polwrizzazione della terra in aziende particellarri, oltre ~ ·esse.re una conseguenza· d!el diritto di successione che st,,Jbiliva una <egu.a.le, ripartizione del patrimonio fra gli eredi, è correlativa al fenomeno della grande proprietà fon– diaria, .in quanto {< lia ,ciieiazirone in gran .numero, sfruttando l'at– taccamento delle plebi rurali alla terra, di pk:colissime unità, in– sufflcienti ad assorbi.re la forza di lavoro della famiglia im.pren– ditrice ed a garantire ad iessa i mezzi di sussistenza, fu, in ogn!i. tempo, roma d!i difesa uaati:ssima della grande azienda, che vede nei condurt:1-0ri, per lo più proprile<tari, di fondi particellari, costretti ad integrane il reddito dell'azienda coi proventi de], lavoro a ,;a– lario, una fonte sicura, cospicua e a buon ·mer,oato, di m.µio d'opera » (8). 2) Il numero relativamente scarso {1'11,7 °/o del numero to– tale, pevcentuale che .rappres,enta neppure la metà <1i quella cor– rispondente svizze:ra') delle aziende dai 5 ·ad IO ettari, ,che possono con'Siderarsi come azi;end'etipicamente autonome non capitalistiche. 3) Le grandi aziende ag,rarie di più ohe 100 ettari sono in nu– mero relativamente piccolo (0,6 °/o), ma !a loro surperncie rappre– senta H 34 1 7 °/o de11a superfi:cie totale) mentre n censimento sviz– zero non rileva nessuna azienda superiore ai 1100 ettari. Speci;,1- mente imrp"essionanti sono le cifre ,che riguardano le az~de dJ estensione miassima: il 10 °/o del territorio italiano è dòviso in sole 531 aziende, superiori ai 2500 .ettari. Anche tenendo ,conto del fatto crue gran parte di queste aziende riguMdano terreru ~ bosco ed a pascolo, risulta c\liara la gravità del fenomeno del ,conaentra>– mento della pr01Priei!à. Va inoltre ·riconiato quanto abbiamo sopra detto a ,proposito delle definizioni d-,lla azienda, per cui, anche molti dei latifond,i sono sbloccati in parecchie piccole aziende ,affittate o subaffittate al ,contadini. E' per questo che in Sicilia - eh-, pure è la teITa classica òe1 latifondo - secondo. -il censimento_ 1'a superficie ri– sulta djstribuita tra le div,erse classi d~ ampiezza con una unifor,– miltà molto maggi&e che nelle altre regioni anche dell'It-alia set– tentrionale (9). (8) Nota a pag. 21 de11'op. cit. sopra: Censimento generaie deU' Agricol~ tU1'U, (9) Pal"lando de.I latifondo sicili-ano iJ. prof. G. Lorenzond - a pagg. 236-- 237 della Relazione finaie alla Inchiesta sutla piccola proprietà. coltivatrice formatasi nel dopoguerra, Istituto Nazionale di Eeonomia Agraria (Roma, 193!!), scrive: « ... figura economi.ca tutta .peculiare nella quale solitamente la proprietà si dissocia dall'impresa, rappresentat~ dal gabell.otto che ,la-scia alla sua vol~ la terra nelle man1 di una mo1titudine di "metatieri" o "te_rr~tichieri" (co..... ~ecipanti o :piccoli affittuari) solo precariamente as– sociati alla terra, ~r uno, due Q tre anni al massimo. Entro tale organi– sm<:\, .nelle P~te ~1 lavor~, pe!l~t;rano t gi.omalierli. avventizi o gli "jurna– ~an_ , come- h c~iamano ~ S1c11la, ed andh'essi precariamente per poche settimane o _mesi: Solo la 1:np1:"esa~rmentizìa, quando esisteva, aveva ca– rattere co~t1_nuatrno ed ~1t3;no. D1ssociamento dunque dell'uomo dalla terra. Tutti a. col-laboratori ,abitano fuori del fondo. Il p-roprietario e il ga– bellotto ,nelle gran?i oi~tà, più spesso nella kiro terra natale: i contad,in.i nel ~~tro u.rbano m m1s~re casupole, specialmente i giornalieri che spesso non d1sponievano e non dispongono che di 'UJl solo vano per l'intera fami-
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