Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
-n- A confronto di quanto poi è successo durante la guerra deci– siva in tu~'.a Europa, queste si dirà sono quisquilie. Ma la preoe-– denza .:)tessa dovrebbe avvertire fin d'ora del peso determinarne, come del sasso che fa valanga, che la storia indubbiamente rico– noscerà alle presunte quisquHi.e interne italiane. li mito della quinta colonna, che, avviato dalla crisi •austriaca, poi da quella cecoslovacca, apparve a tutti nel 1940 in mezzo al cielo d'Europa quasi l'ombra osoura, suggestiva, dell'eclissi, ra breve distanza già rivela con _evidenza assoluta le condizioni proprie, reali, del suo nascer€, in qu~lla disposizione stessa degli animi a subire piut– tosto che assumere come stimolo attivo il fermento della rivolu– zione, che già s'era riscontrato in Italia: ovunque era quella grande stanchezza, quel disgusto del passato, complice o respon– sabile di tanti lutti e rovine, e quella riluttanza a soffrire le do– glie d'una fecondità nuova: onde il facile credito a chiunque pro– mettesse di sobbar.carsi lui solo, di provvedere per tutti, La pro– pensione a impegnare ciecamente un patrimonio di tradizioni e prerogative, che certo era dissestato e in processo di liquidazione, nelle mani di chi o illudeva di poterlo con il suo energico inter– vento ricostituire su basi nuove, o s2Il.Z'altro minaceiava, qualora non gli si facesse credito, di eseguire l'operazione a suo esclusivo vantaggio, drasticamente. Questa condizione degli animi, che n-ella fase ultima della crisi fini col pregiudicare la <illesa dell'indipen– denza stessa delle ·nazioni, persuadendo quelle capitolazioni pre– mature che aprivano le porte non soltanto a una forza armata so– verchiante ma alla suggestione di un'energia nuova costruttiva e ri.formatoria, 'ebbe in Italia il suo primo illustre esempio nella con– quista da parile del fascismo del potere prima, dello stato e della nazione poi. In ,Italia suss.istevano due sole valide forze a contrasto: la cultura liberale ie il socialcomunismo. Il loro ced.i.mento. che è • senza dubbio storicamente interdipendente (insufficienza ideolo– gica del socialcomunismo, atonia politica della cultura e sua tra– dizione naz;onalistica) può ituttavia essere singolarmente conside– rab. Quanto alla coltura che qui interes:a._ il nobile castello era, come già s'è detto, in più parti caduco e tutt'insiem-e un poco lo– goro e antiquato; un restauro in gnande che ne rispettasse la ve– neranda architettura, ne rinsaldasse anzi i pilastri e le fonda– menta, e rinnovasse invece e rinfrescasse con m.odernità di cri– teri e di mezzi l'interno, cosi da accomodtarlo ad agiata dimora, questo era l'assunto cui Gentile aveva formalmente impegnato il fascismo e del quale egli stesso aveva assunto la di-rezione. Il pa– ragone che s'è fatto già induce a rilevane quel che di equivoco era nell'impresa fin dalle sue origini. Perc.hè nello stesso modo che restauri ad uso moderno e vivo di antiche fabbriche finiscono per lo più col fare oltraggio al passato e im?accio al presente, e si ri– solvono in contaminazioni.. grottesche, così l'intervento in un or– ganismo come la culÌura italiana di lunga e pertinace tradizione .a<."Càdemicae decorativa, restio come l'e-,perienza rom.antica di-
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