Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 82 - Il , pendent » positivo., de).!'antirifo-raniamo è l'intransigenza– Ma si badi di non lasciarsi prendere in inganno. Non si tratta del– l'intransigenza nella difesa <ti un punto importante della propria fede, praticata in proprio. In realtà Gobetti non apparteneva a nessun partito, fu pubblicista « free lance », e, in quanto assunse posizione politica nella bilancia dei partiti si può classificare al centro sinistro. No, l'intransigem.a di Gobetti è l'affennazione che ogni partito deve battersi in posizioni rigid,e, in posizioni dj rot– tura, essendo questa la regola della libertà. C'è in questa « intransigenza • senza soggetto <li Gobetti tutta la trage<lia del '1 9 un'afferma zione di coerenza alle proprie idee, non pe.rehè queste sembri.no veramente chiudere come in un boc– ciolo il mondo ar monioso -e·v itale a cui si aspira, ma perchè si vive una tragedia, che, per il fatto stesso di essere una tragedia, è de– gna di essere vissuta. Il «pessimismo•, il « protestantesimo » go-– bettiano è lutto qlli, in questa sorta <li romanticismo della le ,a i– nevitabile, del sentirsi personaggio d'un dramma storico non co- sbrruttore. ' Si vedano i caratteri « fatali » che anche un Cavour assume nella rievocazione di Gobetti. Di qui l'insofferenza al riformismo, la condanna della « sinistra •. del ventennio giolittiano, il respinge– re, fino al presente, la storia dell'Italia una. La ripresa liberale at– torno al '99, che non fu fenomeno solo italiano, e neppure limi– tato al campo politico, ma ebbe prolungamenti nel campo ideale ed artistico (affare Dreyfus, generazione cosllista in Spagna, « fau– vismo», bergsonismo) è nece;sariamente ignorata nella storiogr:a– !ia gobettiana, e ignorato lo svolgimento originario, intellettuale, del socialism,o. Basta confrontare la « Storia d'Italia » orociana con le sue analisi dei moti ideologici dal socialismo al futurismo con la visione <li Gobetti per accorgersi che Gobetti scambia l'ideologia politica per moto effettivo di pensiero e la affermazione politica di un ideale con l'urlo violento tra idee e realtà. Così Gobelti che visse intensamente la tragedia del '19 lfu incapace- di collegarla con i suoi precedenti immediati, con la storia d'Italia dal 1900 al 1911, e la ricollegò invece alla storia remota, alla crisi del risor– gimento, all'incompiuntezza dello Stato. Vero è che i tempi erano più di crisi dello Stato che di normale evoluzione dei rapporti co– me'l\el ventennio precedente. Ma questo errore impedì a Gobetti di scorgere la parie della crisi che proveniva dall'urto esterno, dal– l'urto della realtà europea contro la compagine dell'Italia. li fa– scismo « fenomeno italiano » secondo Gç>betti, era inV1ece crisi an– che delle più compiute società europee, sebbene in alcune di esse prendesse, come è natuTale, carattere diverso che nel Bel Paes~. 3) Gobetti proprio per la sua posizione « in mezzo » e non .. dopo• la <:risidel 1919, non ebbe intuizione Wcuna del carattere « totalitario • delle rivoluzioni che avevano luogo in Europa, ca– rattere che finì poi pe-r accomunare fenomeni opposti, partiti estn.•– mi conttendenti, e per penetrane iruensibilmente nella stessa '"'om • pagine degli antichi stati liberali. L'equazione « rivoluzione-libe1 ~-

RkJQdWJsaXNoZXIy