Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 77 - masse, a una volontà di dispotismi illuminati. Non che ci sia molto da scan– dalizzarsi di simili posizioni, ma l'importante è fare il necessario passo avanti. Oini problemistica dell'economia socialista, ogni critica scientifica e razio– nalistica del socialismo non può essere che lo stadio preparatorio di un nuovo movimento. E il nuovo movimento sorgerà quando la nuova ragio11e sorgente si accorgerà di ritrovare nei fatti una identica o paralleln • ragione delle cose •. La critica economica del socialismo ha un senso in quanto sia una intèrpretazione, ancora parziale e schematica, dell'evoluzione interna del socialismo stesso in questi ultimi anni. Così ad esempio, una compene– trazìone dei problemi europei con quelli russi sarà possibile quando ritro• veremo nella logica interna stessa dell'evoluzione russa una stessa nostra realtà, anche se in forme e modi diversi. Certo non soltanto per pressione o volontà esterna l'economia russa prenderà quelle forme che oggi noi sole giudichiamo adatte al viver libero. Cosi pure le forme sindacali attardate o monopolistiche non saranno soltanto spezzate perchè gli economisti le rifiu– teranno e refuteranno, ma perchè esse verranno sostituite dal basso da ade– renti consigli degli operai e dei tecnici, che mee:lio rispondono a quei bisogni che il sindacato cercò in passato di soddisfare, bisogni (sia detto tra paren– tesi) che non erano soltanto quelli di un sezionalismo economico. Non staccarsi da questa • ragione delle cose•, ecco la necessità politica a cui bisogna oggi 1otto1tare se non vogliamo che il socialismo ci si trasfor– mi sotto le mani in una categoria economica vuota di ogni forza politica. L. A.

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