Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

76 - socialista, una critica economicistica del socialismo lascia scope1 to questo problema centrale. Tant'è vero che questa critica non può trasfondersi di– rettamente in una politica, lant' è vero che su questa bue non può nascere un movimento che risponda ai nostri bisogni che Pani. stesso ha visto in qualche co5a diverso, nella federazione europea, il nuovo fulcro adatto a su– perare il ·punto morto di una critica che rischiava di restare senza influenza effettiva, immediata e profonda sulla realtà. Ma appunto perchè la federazio– ne europea serve, nel pensiero di Pant., a sostituire un elemento mancante alla sua critica del socialismo, essa rischia di rimanere staccata, senza intimi legami con la realtà sociale e politica odierna, rischia di non potersi inserire 'nel travaglio interno della nostra politica, nella 11ostra risoluzione dei pro– blemi posti dal socialismo. La definizione: socialismo-economia pubblica è dunque insufficiente. Quale altra definizione la sostituirà? Nessuna. Del socialismo non si può dare una definizione scientifica. Come tutti i grandi movimenti, cristianesimo, umane– simo, riforma, esso non si lascia racchiudere in una formula perchè suscita un tale complesso di problemi diversi che ogni defiuiziouc rcsterel)be parziale. • Religione della società. o • religione del l'economia• sarebbero forse le meno improprie, ma hanno bisogno di un volume di storia del socialismo per spiegarle e sono perciò piuttosto superflue. Non andiamo in cerca di de– finizioni, ma di soluzioni dei problemi che il socialismo stesso ci pone oggi. Uno schizzo storico del socialismo negli ultimi treni' a1111i non è il romanzo storico delle fauste nozze del socialismo con la libe1là. E' il tentati\'O di ve– dere la logica interna dei vari problemi di libertà che sorgono dal socialismo stesso, nelle sue varie forme. 11socialismo tende oggi alla soluzione dei suoi problemi, che sono divenuti quelli dei nostri Stati e delle nostre società. Inu– tile elencarli, li sentiimo, vivi nella nostra lotta di ogni giorno. Tende alla risoluzione, non necessariamc111e alla libertà. Nulla tende necessariamente alla libertà. Nostro deve essere lo sforzo di portare il momento della sintesi e del I~ risoluzione su di un piano di libertà. Proprio l'esempio del comunismo è parlicolarmente illuminante. Nazionalismo, militarismo, statalismo sono 1ut- 1i fatti verissimi. Ma rivelano qualche cosa di più profondo, e cioè una vo– lontà incompleta di liberazione dal classismo, dal burocratismo di partito, dalla fluiditi sociale e mancanza di ogni limite dell'epoca rivoluzionaria ecc. Non si tratta di rallegrarsi o di piangere, ma di constalare queste possibilità più interne per illuminarle di una volontà di libenà. L'evoluzione ultima del socialismo europeo non è il meccanico passare da una forma economica ali' altra (per quanto importanti ed acute possano essere le osservazioni di Pani. sul sezionalismo, il collettivismo, il nazionalismo cd i loro reciproci rapporti), ma è risol~rsi, caotico ancora, dei problemi del socialismo stesso, è maturi•à di esso e perciò stesso speranza di nuova libertà. Solo quando i grandi movimeuti senton6 di essere maturi abbandonano le loro s<.orie morte e liberano sè stessi e gli altri. Tutto quello che si voleva dire era che nel- 1'evoluzione del socialismo degli ultimi vent'anni è racchiusa una speranza di libenà dovuta sopratutto al rivelarsi in esso degli elementi totalitari p 10 • fondi e alle reazioni che quea10 fatto ha prodotto e produce. Che poi que~ta speranza si I ealizzi, dipende da noi. l'identificazione del socialismo con l'economia pubblica ha importanti conseguenze pratiche. Come ogni posizione • illuminislica. al suo stadio iniziale essa porta ad un tentativo d'azione al di fuori del movimento delle

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