Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 72 - bisogna far di tutto per riuscirci. Ma anche qui si tratta di apporto esterno -di forze e di idee non comuniste, che li co.stringono -e li co– string,eranno a yjvere in regime di libertà, e li trasformeranno probabilmente in una nuova massoneria più o meno innocua, a sec"'1da dell'energia delle correnti amanti della libertà. « Chaque pays aura le communisme qu'il mérite » ha assai giustamente det– to André Philip. Per concludere. E' vero ohe noi viviamo in epoca socialista, ma ciò non significa che tutto quel che socialisbai sia eo ipso be– nefico, progressista, capace di migliorarsi. Statalismo, militarismo, sezionalismo, tecnicismo, democraticismo, hanno oggi fisionomia socialista e sono quanto di più reazionario ed illiberale ci si po.5sa immaginane. Il nostro compito oggi non è quello di applaudire incondizio– natamente a tutto ciò che porta l'etichetta socialista e invocare pa– zienza per dar tempo che certi fetori si convertano in profumi. Noi dobbiamo riuscire a mobilitare forze politiche (ch2 sono _di~ versamente disposte) anche se in parte coincidono con quelle che i tradizionali partiti Eocialisti mirano a mobilitare, e indirizzarle in modo da realizzare quelle miEure soèialiste necessarie per far vi– vere liberi gli uomini e a distruggere tutte quelLe che hanno con– tribuito a ridurre rumanità nelle misere condizioni in cui oggi vive. Un esame del socialismo che non sappia pnesentare questa distinzione è insufficiente. Ma per farla bisogna rinunciare -a. met– tere al centro della analisi il movimento socialista, peochè si resta prigi.OIDeri di questa impostazione. Bisogna mettere al centro i problemi socialisti che l'umanità civile oggi Si propone, ed i me– todi coerenti o incoerenti che ra.dopera per realizzarli. E questa problematica, come ho cercato di mostrane, non si riduce alla po– liticizzazione dell'iniziale economicismo del movimento socialista. Pant. POSTILLA li ragionamento di Pant. parte dalla coesìs1enza nel 1>0cialìsmo della li– bertà e della 1ìra11nia. Senza questa cos1atazio11e preliminare infatti non è possibile una discussione alluale sul soci;ilismo, m1 esame qualsivoglia dei nostri problemi poli1ici e ideologici. Ma, una volta falia questa costatazione basilare, Pani. ne 1rae immediatamente uua serie dì consegl1enze pratiche, politiche, economiche, ecc., che non è qui il caso di esaminare. E perchè non formarsi un istante a cercar di capire perchè libertà e tirannia possano convivere nel sociali&mo? Perchè 11011 chiedersi come 111aiquesle due forze (e1erne, se si vuole) hanno preso un colore socialista e hanno formato quel• l'intreccio, quel viluppo tutto particolare che ha prtso per più di un secolo ormai il nome di socialismo e che si è andato risolHndo nei suoi ele• menti uriginali soltanto prendendo terra, risolvendosi, pa!ìsa11do 11ei fatti in qutst'ultimo trentennio? E' 1u11aqui la • revereuza •, vir1l1 necessarissima allo storico, come la • meraviglia• al filosofo, reverenza di fronte ad un or•
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy