Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- ti2 - sua .dipen~ dal socialismo statale diminuirà se i contadini, torna'i dall'esercito, avranno più voce in capitolo che per il passato. 11 quarto !Ettor-e è quello -:;:ocialista vero e proprio. Ci sono ancora molt.e piccole officine, parecchie collettività agrarie, spe– cie in regioni periferiche, che funzionano se non proprio come ai tempi del comunjsmo dj guerra del 1920, tuttavia anima~e da que!J"ideale egualitario. Le simpatie di gran parte delle mae– stranze <lei trusts vanno ancora verso questo egualitarismo (an– che sie nesmmo pensa più ad abolire la differenziazione dei sa– lari). Certo questo è il settore più debole. Tuttavia potrebbe ,vere un avven1_re se riyoluzjoni SQCiali avessez:o luogo in Europa. Perché questa lunga digressione sull'economia Russa? Per dire che se nella stessa Russia, che è stato il campo classico del– l'applicazione del sO<!iali&rno statale, e mailgrado le strepitose vit– torie di questo, la realtà economica è così differenziata nell.a sua dinamica, tanto p:iù è lecito pensare che nell'E'UII'opa occidentale quel tanto di economia socialista che presumibilmente sorgerà dopo la sconfitta del nazismo "non avrà un caTattere statale uni– voco, che anzi vedrEmo (in Italia, G.ermania, Francia) varie f:Jrme di s~mo coesistere l'una accanto all'altra; in altre parole che la socializzazione dell'industria siderurgica italiana potrà essere radicalmente diversa da quella della socializzazione dell'industria automobij.istica o tessile italiana. Tu hai ~tamente ragione (ed in questo sei stato Bahnbrecher) di insistere sulla necessità pri– mordiale di un settore libero capitalìstico accanto al settore so– cialista. Ma è anche nooessaria una differenziazione interna del settore socialista: oltre a11a sua zona statizzata, essa deve avere altre zone .che, secondo j paesi, possono essere di gestione con– trollata da consigli di fabbrica (beninteso composti non solo da operai ma anche da impiegati ed ingegneri), da cooperative. di forme miste (per erempio di imprese in cui un terzo del consiglio d 1 amministrazione sia nominato dagli azionisti, un terzo dai con– sigli dl fabbrica, un terzo dallo stato). Se così non sarà, la guerva civile aperta tra il settore capitalistico libero e il settore statale socialista sarà inevitabile e finirà in una ditta.turra o del capita– lismo di stato puro e -.:emplice o del partito comurrista, o, più sem– plicemente, ln un intervento americano così pot>ente da trasfor– mare J'Europa in una colonia del tipo dell'India. E vengo .ai ,consigli. Intanto tu stesso djci altrove che « vanno ottimamente come strumento di politica rivoluzionaria ». Ora sia– mo appena agli inizi del processo rivoluzionario e quindi è ovvio c·he occorre auspicare la creazione dei consigli. Va da sè che non possiamo crearli noi. I consigli hanno da sorgere spontaneamente, s.e la rivoluzione si approfondirà e non sarà strangolata troppo pr~sto; s,e sorgeranno, i rivoluzionari che militano nei vari partiti hanno i1 dovere di appoggiarli, di svilupparli. Non saranno i con– sigli de) 1917-18, basati sui soldati smobilitati (al cui seguito si erano messi, più o meno, in Russia più, in Germania meno, gli
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