Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 61 - concorrenza} e devono iare profitto, in relazione al capitale in .essi irwestito. I rappresentanti di questo capitalismo di stato sono gli a~nistratori e di•rettori dei grandi trust~, gente che ha una co– s01enza di classe ben definita e che si cons1dera, entro certi limiti, come padrona degli strwnenti di produzione giganteschi che ge– stisc-e. Entro certi limiti: i limiti sono dati dalla pianificazione po– Htica (avente scopo di politica sociale, di partito o militare) im– posta dalla burocrazia statale socialista, cioè dal partito. I diri– genti dei trusts consider.ano questa pianificazione come una impo– sizione, non perchè non sappiano che una certa pianificazione è indispensabile (se no il trusts medesimo, alla lunga, perde la sua situazione di monopolio e risorge un settore di capitalisti indivi– duali), ma essa è fratta senza tener eonto della loro rispettiva opi-. nione, perchè è permanentemente impiegata come un'arma per tenerli in soggezione. Posso sbagliarmi, ma cr,edo che il settore del capitalismo di stato sia relemento più vivo e dinamico dell'economia russa e che esso accentuerà il suo carattere capitalistico - cioè i rapporti di ri.Sparmio, accumulazione, costo di produzione, prezzo, profitto entro i quali esso si muove saranno vieppiù sostanziosi, stringenti - anche se (su questo non mi pare debbano esserci dubbi) il ca– rattene statale della proprietà. il tatto che i trusts sono naziona– lizzati e non privati, resterà immutato. Credo ciò perchè la' rico– struzione del paese devastato, ma al quale si aggiungeranno anche vasti territori annessi, fino alle porte di Trieste, richiederà ur– gentemente un'armonizzazione tra le varie branche della produ– zione; ora questa armonizzazione è proprio quanto la burocrazia di partito non pl.lP fornire; la sua pi:anifica7.,ion:eriesce per,chè ba– sata sul criterio che se si sono prodotte troppe macchine utensili e troppo pochi vagoni ferroviari, pazienza, la gente viaggerà a piedi e le macchine utensili giaceranno inerti finchè verrà il tempo di utilizzarle; è una pianificazione che òe.sce insomma gra– zie alla sua crudeltà volta verso la guerra. Dopo la guer,ra, se ci sarà ricostruzione di pace, bisognerà trovare l'equilibrio tra mac– chine utenstli e vagoni fèrroviarri e l'economia russa sarà vieppiù capitalismo di stato. Il terzo settore· dell'economia russa è il settore contadino– corporativo (kolkos). Esso è un mondo a sè. L'elemento sociali– sticO vi è pr,esente solo negli scambi tra questo settore e lo stato; cioè nelle forniture di grano, bestiame, ecc., che i kolkos fanno obbligatoriamente, in quantità e prezzi fissati dalla burocrazia socialista statale. Già le forniture che l'industria fa ai - kolkos hanno un ,carattere socialista statale decrescente; erano decisa– mente socialiste al tempo in cui si mandavano in massa. quasi gratis, trattori nelle eam.pagn-e; ora le campagne devono, nella maggioranza dei casi, compera•rsi i prodotti industriali, sul mer– cato dei trusts del capitalismo di stato. Il -carattere cooperativo di questo settore contadino non diminuirà probabilmente; si tratta di un vero successo, che potrà essere imitato da altri paesi; ma la

RkJQdWJsaXNoZXIy