Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 56 - seguente caos (!). Se però la cartellizzazione dell'economia non è un processo spontaneo del mercato, ma è condizionata da un par– ticolare tipo di intervento statale, non è più vero che bisogna ac– cettare l'ulteriore conseguenza della collettivizzazione di tutta l'economia come una necessità fatale. E' come se dal fatto che è necessario tagliare un piede quando si è congelato o va in can– crena, se ne deducesse che bisogna ormai tagliare tutti i piedi quando invece basta calzarli in modo da non farli congelare. Ef– fettivamente dei socialisti che sappiano il fatto loro - che cioè conoscano abbastanza le leggi che governano le forze economi– che - cominceranno da una parte a prendere quelle misure di socializzazione cui abbiamo accennato più su, e dall'altra a de– molire quelle strutture politiche e giuridiche che impediscono il funzionamento del libero m,ercato. Una volta infatti riconosciuto che una .sfera di ·libera iniziativa deve esistere, non è coraggioso C"ontinuare a sospirare, tentennare, esitare. Bisogna prendere l'ascia e demolire quel che ne ostacola artificiosamente lo svolgi– mento. I socialisti in genere - e tu in particolare - obbiettano però che è assurdo proposito di ·rip ortare la realtà economica indietro. Io guardo sempre con un certo stupo.re la gente che conosce i se– greti della provvidenza e sa q uale è i l senso in cui si muove la storia. Sembrano profondi visionari mentre sono in realt.à dei mio– pissimi prigiobieri delle istituzioni, dei meccanismi sociali. delle ideologie della loro epoca. Credono di essere degli innovatori e trascinano invece la carretta entro solchi già tracciati, arrivando magari ad un precipizio, per non averle saputo dare un po' d'ener– gia in altra direzione. Che diavolo andate favoleggiando di corsi provvidenziali e necessari? Le necessità storiche, come quelle fi– siche, non sono necessità assolute. Dato un meccanismo è vero che esso opera in un certo modo necessario, e se è, un mulino non se ne possono far veni•r fuori pagnotte ?nzichè farina, ma si pos– sono far costruir,e meccanismi diversi, Data la società cartelliz– zata, è vero che essa sfocia infine nel collettivismo. Ma è sorta come conseguenza di un certo tipo di intervenzionismo e di rag– gruppamento di interessi, cioè come conseguenza della costruzione di un certo meccanismo politico e ,giuridico che ha fatto svolgere le forze eonomiche in un dato modo. Per qual mai motivo non è possibile costruire un m,eccanismo diverso? A ,questo punto però vien fuori il ragionamento classista. Per fare qualsiasi riforma sociale occorre che ci siano forze sufficienti che la -vogliano. Le uniche forze che abbiano questa volontà sono quelle proletarie. Ma il proletariato vuole i1 collettivismo e non (1) L'Inghilterra ha fornito la prova e la controprova del legame di inter– dipendenza fra questo tipo di intervenzionismo dello stato e la cartellizzazione detl' economia. L'Inghilterra, potenza capitalista di prim' ordi11e. è stRfa po– verissima di cartelli finchè è staia liberista, ed ha acquistato una strutlura economica identica a quella degli Stati Uniti e della Germauia guglielmina· nel giro di uno o due anni dopo il .suo passaggio al protezionismo.

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