Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 45 - sacro e di profano, così armonioso alle oriecchie e alla vista d\1-– l'industriale, del prete e del militar.e, Indubbiamente sembrò che il fascismo fosse ,realmente riu– scito a scoprice la pietra filosofale della pol_itica moderna. Molti fra gli italiani, e persino fra igli uomini di cultura, credettero nel novello Oesare ereoe dei Gracchi. Di fatto il fascismo era riuscito con l'abilità di un giocoliere a nascondere una realtà (che del resto molti desidecavano ignora– re) assai diverua da quella che l'intellettuale medio e la massa deLla bor'ghesia si immaginavano. Quaunto bene ci sia riuscito ed anche quanto volentieri la bor,ghesìa si sfotzi di credere ciò che vuol credere, lo prova il perdurare di giudizi sovente g,rotteschi e più spesso parziali sul movimento operaio italiano degli ultimi dieci mesi. Chi non ha sentito in bocca à impiegati e a professionisti la frase: « ma in fondo l'operaio è sempre stato lfavorito dal fasci– smo»; e quanti intellettuali assolutamente estiranei alla vita delle fabbriche non hanno ripetuto e non ripetono ancora il refrain d-el– l'imm~turità politica;? Prova abbastanza palese di quanti fra gli italiant del ceto medio siano legati ad una supina concezione di marca fascista circa la situazione sociale attuale in Italia. In realtà che cosa si nasconde d1etro a.gli scioperi, quale ne è il· significato più profondo? Solo ed esclusivamente una questione eeonomica come taluni si sforzano di credere? O 1sono invece il -- prodotto quasi meccanico delle « mene» comuniste? La realtà è ben diversa e per spiegarla bisogna cericare prima di tutto di dare un quadro relativamente esatto dei più recenti moti operai. E' stata la primavera del 1943 a dar luogo al primo sciopero itali~no, dopo circa vent'anni di quasi completa calma, sciopero che alle appa~enze giustificava l'opinione della apoliticità dell'o– peraio, ma ohe nella realtà la smenti'Va. Infatti gli elementi più significativi dello sciopero furono, in primo luogo, il suo carattere quasi puramente operaio, in quanto il partito comunista italiano era troppo ridotto di proporzioni per poterlo guidare direttamente. Ciò significa l'etiistenza di operai con capacità tutte particolari di organizzatori e di agitatori. In secondo luogo, il suo carattere puramente economico che era necessario e voluto dagli stessi or– ganizzatori operai; necessa#o in quanto si presentava come la più efficace pairola d'ordine attorno a cui riunire la massa natural– mente ancora amorfa, voluto poichè era la via più adatta, per porre sul tappeto problemi di portata maggiooe. I capi Òperai e– rano perfettamente consci che 19 sciopero economico preparava allo sciopero politico e tendevano a quest'ultimo come mèta finale della loro opera. Ciò indica l'esistenza di una cosci'enza politica presso una é~ lite 9peraia. Il fatto che la mas,sa v;ed"'}Se ancora il risultato eco– nomico come il vero scopo della sua azione non autorizza affatto a conoepire l'operaio come_ politicamente impreparato. Quello che
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