Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 40 - , genuità e le esitazioni dei 5 partiti durante i 45 giorni. Ma, nella tragica situazione dell'8 settemb_re, essi ',:imangono al_loro pos_to è ricominoiano 1 ora anche contro 1 tedeschi, 11 combatt1mento lit>er• tario. E' di nuovo la resistenza morale. Badoglio e il suo sovrano non hanno ,avuto il coraggio di rimanere in Roma sotto la prote– zione di ben quattro divisioni dell'esercito italiano. I partiti anti– fafciçti costituiscono in Roma ·già occupata daUe trupp.e f dalla polizia tedesca 1 sotto gli occhi dei fascisti che si riarmano, il Co– mitato dt Liberazione Nazionale, ohe avoca a sè 1a direzione del– la guerriglia, del terrorismo, degli atti di sabota,~gi<> della propa• ganda illegale contro l'esercito nazista. Le condizioni della lotta sono ancora più tragiche di quf'lle dell'epoca delle leggi eccezionali; ora si sfida non già l'e[gasto!ti, ma l'esecuzione sommaria e le rappresaglie contro le proprie fa– migbe. Per un altro verso, il combattimento è però più facile, perché si è in ben maggiore compagnia. Migliaia di giovani for– mano nelle valli e sulle montagne, e segretamente anche nelle città, band-e di combattenti partigiani aventi colori politici antifa– scisti e sparano sui nazisti e sui fascisti. L'antif.ascismo ha ora un esercito proprio, tutto suo, chè i badogliani, anche là ove si rior– ganizzano, praticano la eroica politica della attesa ad oltranza. Le bande partigiane sono direttamente affiliate a questo o quel partito e generalmente ai pairtiti di sinistra. Entrano poi in lotta, coi mezzi de11o sciopero, prima decine di migliaia, poi centinaia di migliaia di operai. Non passa mese senza un 1grande sci6pero di massa, ora in una città, ora neU'altra e la prima settimana di marzo vede, nell'Italia settentrionale e centxrale, il primo sciop.ero generale politico in un paese occupato dai nazisti. Gli scioperi sono diretti da « comitati segreti di agitazione», formati in parte da delegati dei partiti dell'estrema sinistra, sopratutto dai comu• nisti, in parte da militanti operai indifferenziati, riv·elatisi nelle spontanee lotte del 1943. Tutti i ceti sani della società italiana re– sistono; la resistenza dei professori, maestri e magistrati obbliga li governo fas.cista, riformatosi con etichetta repubblicana, a riman– dare la cerimonia del giuramento di fedeltà a Mussolini; la reni– tenza al servizio militare di centinaia di migliaia di giovani, spe– cie nelle campagne, malgrado la pena di fucilazione istituita per i renitenti, fa sì che il fascismo non riesca a. dominare il caos ed abbia come unica speranza le deportazioni in massa in Germania. · I soli che collaborano coi tedeschi sono - oltre ad un pugno di fascisti - i grandi industriali, abituati a fare affari con lo stato, quale che esso sia. Abbiamo detto che la resistenza si concentra attorno ai par– titi antifascisti: ciò è vero in quanto significa che essa è al d( fuo– _ri degli emissari di Badog1io. Ma correnti non trascurabili della resistenza vanno anche al di là dei partiti del Comitato di Li– berazione Nazionale. E' tutta una fioritura di gruppi dissidenti çhe si pongono più a sinistra del Comitato: cristiano-sociali comu~ nisti-cattoHci, liberalsocialisti puri, repubbli~ni puri, sindacalisti
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy