Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 29 - z.ione dell'Europa. Tal'e unificazione può es.sere concepita secondo ideali e interessi disparati e magari oppooti; di qui il cozzo dei nuovi eserciti rivoluzionati. Ma rivoJuzionari tali eserciti hanno da essere, il che significa che devono essere stati esplicitamente preparati al nuovo tipo di guerra ideologica; da ciò dipende, in larga misura, anche la loro adeguatezza tecnica, la Loro nuova strategia che ccrn,bina l'offensiva fulminea con l 1 a 1ri,volta (delle ma$se simpatizzanti, dei partigiani, della quinta colonna) dietro le linee del nemico. · D'altra parte, se l'esame storico dei fatti è, in un certo senso - che Croce ha messo bene in rilievo - sempre giustificazione del passato, che non può essere stato diverso da qu-el che fu, se essa è albresì comprensione del presente, non è, invece, mai, apologia del presente, ma è anzi rivendicazione della libertà dell'avvenire, clle può essere ben diverso non solo dal passato, ma anche dal presente. Ciò è part.icolarnnente vero delle grandi rivo1uzioni vio– lente che sono spesso ipermanenti, non nel sensotrrotzkista, ma nel senso di aprire la via a' ulteriori più equilibrate rivoluzioni. Il cic1o di rivol1.12ioni, che Lenin ha teorizzato e po\ capeg– giato ai suoi inizi, è sboccato nella trasformazione de:lb stato mo– derato, militarista, bwrocratico ed entro questi limiti imparziale, in uno stato politico-econom,ico-totalitario. Totalitari.o all'interno e alI'iest.erno. Ma nena misura in cui l'uruficaz.ione dell'Europa - tacito sottinteso della posta in giuoco - non si realizza per opera del regime totalitario più fanatico, del •regime nazista, ma contro di esso e a prezzo del suo crollo, sorge la possibilità che be rivo– luzioni contemporanee acquistino un nuovo carattere, più liber– ta1-io. Questa possibilità - per noi importante perehè vogJ~amo tradurla in realtà - è avvalorata da due ordini di fatti di questa guerra. Innanzi tutto, dalla resistenza efficace dell'Inghilterra democratica del 1940-41, resistenza affiermatasi in condizioni quasi disperate. In seguito, dal carattere de)le rivolte popolari contro il nazismo nei paesi conquistati; queste ri.volte non imitano il totalitarismo nazista, vittorioso contro i regimi più o meno mo– derati pr€.."eSistenti in questi paiesi, ma al nazismo oppongono la fede in un rinnovamento rLvoluzionario della democrazia. E' senz'altro vero che la vittoria difensiva ing·1ese fu faC'ilitata dall'aiuto degli Stati Uniti, cl::iehanno gettato sulla bilancia del conflitto non già le forze del loro regime politicJ (come fece Wil– son nel 1917,18 - ma da allora ,gli Stati Uniti sono diventati mol– to meno democratici e hanno generato parecchi elementi di tota– litarismo americano - e del iresto anche i 14 punti erano accompa– gnati da materie prime introvabili in Europa), sibbene il peso di un'industria senza paragone superiore a quella europea. Ma è ve– ro altresì che la democrazia parlamentaxe inglese è sempre stata diversa da quelle del continente, non ha mai subito le crisi di que– ste e quindi il successo dell'una non autorizza di per sè deduzioni fav0trevoli 'alla rinascita deU'ailtra. Ma proprio in queste due spie-

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