Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 28 -- z1a1i dell'ordine pubbltco alle r1vahtà de, sovrani, dei pnetenden– t,. delle faz10n, Ma la continuità d1 quel compitb storico del mi– litarismo e della burocrazia - che Hegel ha idealizzato come parti essenziali del suo Stato etico - supponeva l'indipendenza del pro- . gre;so sociale dinam'co (e delle sue crisi) dal dato costante della sovranità nazionale e della amministrazione im;pa,rziale dello sta– to. Tale ind~pendrenza è venuta meno, per ,forza di cose, nel se– colo ventesimo. Le nuove esigenze pol;tico-sociali ed economiche sorio ormai così potenti da non poter più essere nealizzate ai mar– girn dello stato con l'ausilio della burocrazia, come era ancora il caso della legislaz;one sociale del!.., 5'eeonda metà del secolo XIX. I giganteschi trust finanzi~ri e indu~triali e i molti milioni di la– voratori minacciati dalla disoccupazione rendono impossibile la neutralità de1lo stato. O lo stato reagisce in modo da com,primere i nuovi bisogni e allora di compressione in compressione tutto f.– nisce in un collasso. O, inv.ece, i movimenti che incarnano (in bene o in male e spe3s0 in bene e in male) i nuovi bisogni, s'impadro– nòsccno dello stato e ne rivoluzionano la struttura. (1) Egualmente, nuovi regimi non possono consolidarsi se ri– stretti nell'ambito della sovranità nazionale e territoriale d'. u• paese dato; essi hanno bisogno di espanderai, almeno su gran par– te del nostro continente. Nei nuovi cozzi armati che ne seguono, gli eserdi che hanno come solo ideale quello della difesa della patna, sono inevitabilmente costretti alla difensiva e facilmente scC1nf1tti;vincono gli eserciti che, pur sotto la perman~nt,; e ma– gari ringiovanita mitologia .patriottica, combattono per l'unifica-· (1) Dacchè il meccanismo statale si intreccia con enormi, complicati ed esplosivi problemi economico•sociali, la burocrazia si trova in difficoltà e· mette in difficoltà le forze sociali: se parteggia per una di queste si corrompe e corrompe tutta la pubblica 'atmosfera, se rimane indifferente a tutte, si trasforma in forza d'inerzia contraria a tutti i tentativi di progresso economico sociale. Col che non è dello che. la burocrazia statale non possa disimpegnare utilmente funzioni economiche • quel che non può fai-e è di effettuare essa il rivoluzionamento della struttura statale, I' adeguameuto di questa ai nuovi bisogni. Tale rivoluzionamento ha da avvenire fuori di essa e, con una certa qual fatalità, contro di essa. Con una certa qual fatalità: chè la rivoluzione non ha avuto luogo, in alcuna parte, nè poteva, immediatamente, al sorgere dei nuovi bisogni sociali e quindi, nel frattempo, la burocrazia si è trovata coatrella a disciplinare questi, a limitarli alle forme e alle dimensioni del suo letto, che è letto di Procuste per essi; e questo letto di Procuste buro• cratico va spazzato rudemente, forze nuove extra-statali e magari extra-legali devono imporsi, affinchè l'ordine nuovo possa svilupparsi e la burocrazia medesim~ ritrovare un posto adeguato meno importante e insieme più. inat• taccabile di quel che è venuta ad occupare in quut' ultimi decenni. Il regime parlamentare avrebbe. dovuto raddolcire il passaggio dal regime· in cui l'amm.inistrazione statale è indipendente dai problemi economici al regime in cui stato ed economia si trovano strettamente collegati. Ma la vio– lenza, potre'mmo dire l'invadenza dei problemi economici nel campo della amministrazione statale, è stato sì potente che gli stessi deputati al parla• mento hanno, generalmente, perduto quella bus5ola che avrebbe dovuto es– sere costituita dal rappresentare essi no.n lo stato nè gli interessi particolarit– ma il ferzo termine, l'opinione pubblic~. e han cercato di influenzare varia– mente lo stato in favore dei loro collegi o dei loro partiti.
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