Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 12 - htizione fondamentale. Già nel programma economico da !ui trac– ciato nel 1932 per una rivoluzione antifascista (in questa parte e– conomica il programma di • Giustizia e Libertà • pubblicato nel J 932 è opera di Sa1vemini e di Rosselli) si mostra, insieme ad una considerazione globale dell'economia italiana nuova e mtell:– gente, iJ ,concetto dei « due settorii » dell'economia, quello -< socia– lizzato » e quello privato, studiati nel rapporto tra di loro in modo che l'uno tra:gga giovamento dall'altro. A questo con~tto dei due settori », che è di De Man, Rosselli restò poi sempre fedele (fino a collaborare attivamente con i neosocialisti francesi); ma in De Man e nei neosocialisti il doppio settore_ deWeconomia è una pa- •ola d'ordine per la conquista di uno « stadio intermedio », attra– verso una presa del potere in parte parlamentaire .. in parte popo– lare, in Rosselli' è, in certo senso, una distinzione. che è propria dello stesso regime socialista, tanto che pensa al doppio settore come ad una realizzazione della insurrezione rivo I uzionaria antifa– scista. Durante tutta ,I!a sua vita Ro·sselli insistette su fondamen:.. tali diversificalzioni da introdurre nel « regime socialista » che mai egli con0€fPì come un regime dì stato, governo politico dell'econo– mia. Si vede in questa parte bene in lui l'allievo di quel Cabi~ti che pur recentemente ha messo in luce come il ministro della produzione"" possa proporsi npn fini di monopolio, ma un « opti– mum » economico non meno di un mercato e adeguansj a quei fi– ni; e insieme l'allievo dj un Salvemini, sempre diffidente delle ,provvidenze di stato e deHe pro~ezioni. Sviluppo di queste idee caduto Rosselli. Questa parte <lelle concezioni di Rosselli si sono studiati di completare e di proseguire alcuni giovani che si riattacano alla stessa h-adizione di Rosselli, completandola con que)la <li « Rivo– luzione liberale», la rivista torines,e di Gobetti, che mi(:~ in rilievo gli aspetti liberali del moto delle commissioni interne e dei consi– gli di fabbrica del dopoguerra diciannovi~tico; alcuni di essi (Gian– franchi, Vittorelli, M.agrini) stati collaboratori dei primi quaderni . di « Giustizia e LibeM.à », altri (Leo Giuliani, Bruno Archi) prove– nienti da altre esperienze. I due punti sui quali essi hanno insistito sono: la conooz.ione dell'autonomia-distinzione tra le varie attività fondamentali dell'uomo, da tener ,presente anche nella costitu– zione di uno stato socialista, anzi da pontare nel centro stesso del socialismo, ormai acoettato nel suo aspetto tecnico e ~enerico da tutti, come l'elemento vivilioante e liberalizzatore. senza il Quale il totalitarismo si estenderà su tutto H mondo moderno; la distin– zione fondamentale anche in economia socializzata, tra industrie produttive e servizi sociali, le prime da reggere e da governare· secondo un criterio cii mercato, i seçondi (certo enornn-emente e– stesi, di modo da abbracciare le lon~amentali necessità della vita) da condurre con çri teri di guerra, e ccrrispondenti distinzionf di
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