Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
certo mancate, anzi esse hanno dato Wl sapore « squisitament~ politico », come si dice agli articoli di fondo di quei giornali. E' verissimo infatti: se da una parte si può criticare là stampa clan– destina perchè itroppo poco politica, si può facilmente fare ad essa Dnche il rimprovero contrario, di esser stata troppo politica. Nella stesso foglio la contraddizione è talvolta acuta ed evidente. Il lin– guaggio di certi articoli è stato spesso reeruco, alle parole popo– lare, democrazia, libertà, autonomia si è dato spesso il senso che soltanto -I 'evoluzione del pensiero antifascista di questi ultimi anni può a pieno spiegare. Ci si è talvolta per cosi dire isolati da!la tragedia circostante, dalle cas0 distrutte, dai fucilati, dagli italiani che ·muoiono di fame nei çampi tedeschi per veder soltanto il pro– blema più urgente, il problema del potere. Ci si è buttati nel t-en– tativo di influenzare anche con la stampa clandestina quell'opera pr,eliminare di purificazione int-ema che tutti sentivano, più o meno precisamente, necessaria, ci si è dati con tutte le forze 3 ri– chiedere che i ruderi del vecchio stato italiano non impedissero alla nuova politica di sorgere e di alfilermarsi. L'obbiettiv.o è stato ristretto, unico, fondamentale. Questa stessa 1politrl.cizzazion-e estre– ma e chiusa del problema nostro è stata l'ultima battaglia del– l'élite antifascista che ha tentato di dare all'Iìalia una piattaforma pulita su cui costruire. Questa esigenza rappresentava il senti– mento profondo di tutto il pa<-se. Ma soltanto .akune forze poli– ticamente organizzate sapevano veramente tutta l'importanza della richiesta di una presa del ,potere integrale da parte del C.L.N. ~oltanto pochi giornali, quas! esclusivamente quelli del p. d'a. hanno dimostrato chiaramente i legami tra questo problema e quello della liberazione po~itica e ~ociale di domani. Oggi bisogna allargar,e la visuale di tutta la stampa clandestina. Meno politica essa deve essere nel senso che meg-lio deve rispondere ai proble– mi umani terribili o grandiosi che la nostra ,guerra solleva. E più politica <reve esser,e allargando il problma pqlitico al di là di quello immediato, indicando clriaramente i riflessi, I.te c onseguenze sociali, economiche, internazionali, europee delle soluzioni politi– che che di volta in volta verrano sostenute dal C.L.N. e dai par– titi che lo compongono. La serietà stessa con cui si è discusso nella ,stampa clandestina il problema istituzionale senza stupidi cassimalisrni repubblicani dev.e essere cli buon augurio, si.gnifica che è possibile fin da oggi apprdfondire il problema e parlar chiaro sulle ragioni internazionali del compromesso, sul valore europeo della resistenza· italiana, sulla concezione che lega inti– mamente la lotta di liberazione ,e la rì•voluzione italiana Per far tutto questo la stampa clandestina deve spedalizzmrsi. Un metòdo sicuro per uscire dal generico o dall'eccessiva e chiusa politicim:azione è quello di parlam, ad una detenminata classe o forza. Nel nord due sono i giornali diretti alla classe operaia: La Fabbrica e Voci d'Officina. E sono tra i più vivi. In questi ul– timi mesi gli orga!l'limagni di ,partito hanno perso d'importanza, relativamente s'intende, di fronte al sorgere e allo svilupparsi di giornali che rapp,,esentavano gli immediati bisogni degli operai,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy